IL CASO

Trump (ri)affila le armi contro Huawei e Zte. Ma i cinesi rilanciano: “Puntiamo al primato mondiale”

Il presidente Usa pronto ad emanare un ordine esecutivo per vietare alle aziende americane l’uso di apparati di Tlc cinesi. Ma Huawei guarda avanti: “Ostacoli che non fermeranno la nostra crescita”

Pubblicato il 27 Dic 2018

F. Me

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Donald Trump riaffila le armi contro le tech company cinesi. Il presidente Usa sta prendendo in considerazione l’emanazione di un ordine esecutivo per dichiarare un’emergenza nazionale, che impedirebbe alle aziende statunitensi di utilizzare le apparecchiature di telecomunicazione realizzate da Huawei e Zte in Cina. Secondo le fonti citate dall’agenzia l’ordine esecutivo spingerebbe il dipartimento al Commercio a vietare alle società statunitensi l’acquisto di attrezzature da parte di produttori di telecomunicazioni stranieri che rappresentano rischi significativi per la sicurezza nazionale.

All’indiscrezione, la Cina ha risposto dicendo che “un certo Paese” dovrebbe presentare prove per giustificare le sue preoccupazioni. Secondo Washington, i due principali gruppi cinesi di attrezzature di rete lavorano per conto di Pechino, che potrebbe sfruttarne le rispettive tecnoglogie per spiare; non a caso l’amministrazione Trump ha lanciato una campagna contro i Paesi alleati affinché non comprino più prodotti di Huawei. In nome della sicurezza nazionale, il Commander in chief potrebbe fare ricorso a una legge che gli consente di regolare il commercio in risposta a una “emergenza nazionale”.

Guai in vista anche in Uk. Il ministro della Difesa britannico, Gavin Williamson, ha espresso “viva preoccupazione” per la partecipazione di Huawei cinese allo sviluppo della tecnologia 5G nel Paese. La notizia è rimbalzata sulla stampa britannica. “Ho preoccupazioni gravi e molto vive in merito alla fornitura di Huawei della rete 5G in Gran Bretagna. È qualcosa che deve essere esaminato molto rapidamente”, ha dichiarato, in occasione di una visita in Ucraina, il ministro citato dal quotidiano The Times.

Ma l’opposizione dell’Occidente non scoraggia il colosso cinese che promette di diventare “il numero uno mondiale”, galvanizzata dagli “ostacoli” e “altri trattamenti assolutamente ingiusti” dell’Occidente. Guo Ping, uno dei tre responsabili della presidenza a rotazione di Huawei, per commentare quanto sta accadendo ha citato Cicerone: “Più grande è la difficoltà, più grande è la gloria”.

“Non dobbiamo farci scoraggiare da incidenti e ostacoli temporanei, dobbiamo essere determinati nel raggiungere la vetta mondiale – ha scritto il manager in un messaggio per il nuovo anno  –  Gli ostacoli non fanno altro che renderci più forti e i trattamenti ingiusti ci spingeranno a diventare numero uno mondiali. Huawei non è stata mai e non sarà mai una minaccia per la sicurezza. Per superare i problemi che incontriamo nei Paesi occidentali dobbiamo capire i diversi sistemi di valori e avere un’ottica più globale”. Secondo Guo però “i mercati 5G che decideranno di non lavorare con Huawei faranno una partita Nba senza star: senza abilità, senza talento né esperienza”.

Nel 2018 Huawei si aspetta una crescita dei ricavi  del 21% a 108,5 miliardi di dollari.

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