AUDIZIONE

5G, l’appello di Vodafone: “Serve sostegno della politica, giù i limiti elettrosmog”

Il capo delle relazioni istituzionali Michelangelo Suigo: “L’Italia si adegui all’Europa, o a rischio la realizzazione delle nuove reti”. Chiesti interventi concreti per semplificare la normativa. Necessario il rispetto del timing di liberazione frequenze

Pubblicato il 28 Nov 2018

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Revisione dei limiti elettromagnetici, rigore nel timing di liberazione frequenze, supporto della politica alla sostenibilità degli investimenti delle telco per il 5G. Sono le richieste avanzate da Vodafone Italia al Governo nel corso di un’audizione alla Camera.

“Pensando alla nuova rete 5G che affiancherà le reti esistenti, il primo intervento che consideriamo indispensabile è l’adeguamento dei limiti di emissione elettromagnetica a quanto previsto a livello europeo” ha detto Michelangelo Suigo, capo delle relazioni istituzionali di Vodafone Italia. “Nel nostro Paese, senza il sostegno di alcuna base scientifica, circa 15 anni fa sono stati fissati dei limiti di emissione elettromagnetica dieci volte inferiori ai limiti applicati negli altri paesi dell’Unione Europea e consigliati dall’Icnirp, ovvero da un organismo scientifico indipendente, assunto come riferimento dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da molti paesi anche extra-europei”.

I limiti fissati, e recepiti dalla Commissione Ue in una raccomandazione, “peraltro sono già considerati sufficientemente cautelativi – spiega Suigo -. Non si ravvede quindi una giustificazione logica per mantenere, in un mercato sempre più integrato, com’è quello europeo, in particolare con riferimento alle Tlc, previsioni differenziate che influenzano i costi di realizzazione delle reti e, conseguentemente, i costi dei servizi”. La presenza di limiti “così stringenti – aggiunge – rischia di rappresentare un ostacolo molto rilevante alla realizzazione della rete 5G, in particolare nei centri a più alta densità abitativa, e di penalizzare lo sviluppo delle nuove reti in Italia rispetto agli altri Paesi europei, dove tali vincoli non sono presenti”.

Sul fronte banda 700 Mhz “occorre mantenere l’impegno di liberare le frequenze aggiudicate con l’asta a Tim, Vodafone e Iliad nei tempi previsti” dice ancora Suigo. L’Italia ha già ottenuto due anni di ritardo sulla tabella di marcia europea, “l’unica raccomandazione è che ora ci sia lo stretto mantenimento di questo impegno”. Suigo ricorda che Vodafone ha appena partecipato all’asta per le frequenze 5G, tra cui quelle in banda 700, investendo in tutto 2,4 miliardi. Il totale dell’assegnazione delle frequenze in banda 700, attualmente occupate da operatori televisivi, ha fruttato allo Stato, come esito dell’asta, oltre 2 miliardi di euro.

Per rendere sostenibili gli investimenti sulle reti 5G “appare quanto mai necessario il supporto delle istituzioni e della politica” ha detto ancora Suigo. Ora, aggiunge, “si stima che siano necessari ulteriori 18-20 miliardi di euro per realizzare le reti nei prossimi 4-5 anni (di cui 4-5 miliardi ci aspettiamo saranno a nostro carico diretto)”. “Ritengo importante – ha aggiunto Suigo – che vengano messi in campo interventi concreti per semplificare la normativa relativa alla realizzazione delle reti”.

Quanto all’ipotesi di alleanza tra Tim e Vodafone per la realizzazione della rete 5G emersa da alcuni ‘rumors’ e mai confermata dalle due società si tratta di “un’indiscrezione di stampa, vedremo cosa ci prospetterà il futuro” ha detto il responsabile Affari istituzionali di Vodafone Italia. Suigo ha comunque ricordato che “nella storia della realizzazione delle nostre infrastrutture abbiamo sempre avuto una grande apertura per la condivisione dei siti laddove fattibile con tutti i player”.

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