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5G, Liuzzi (M5S): “Sull’elettrosmog avviata indagine conoscitiva”

Nessuno strappo con l’esecutivo precedente, ma anzi si procede per il mantenimento del primato nazionale. “C’è consenso diffuso tra i parlamentari sull’opportunità di rivedere i limiti attuali”

Pubblicato il 13 Dic 2018

Patrizia Licata

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Sull’economia digitale e l’ultra-banda larga il governo Conte sta lavorando in continuità col governo precedente: lo ha detto Mirella Liuzzi, Deputato, M5S, intervenuta al summit “5G: L’Italia sarà leader?” organizzato oggi a Roma dal gruppo Digital360.

“Abbiamo proseguito con i test 5G che erano già avviati e anche l’ultimo indice Desi ha riconosciuto i progressi compiuti dall’Italia”, ha detto la deputata. Nel 5G l’Italia ha conquistato un vero primato ma il governo gialloverde intende non fermarsi ai risultati raggiunti mettendo ora l’accento su tre specifici ambiti applicativi, le tecnologie blockchain, intelligenza artificiale e Internet of Things. “Il vice-premier Luigi Di Maio ha annunciato un piano ad hoc e fatto una call of experts per formare gruppi di lavoro su queste tre applicazioni“, ha ricordato la Liuzzi.

Il Mise ha infatti pubblicato nei mesi scorsi degli avvisi pubblici per la manifestazione di interesse per formare un gruppo di esperti di alto livello per l’elaborazione della strategia nazionale sulle tecnologie ritenute più promettenti. Sulla blockhain le adesioni sono state 400, sull’AI circa 200, ha riferito la Liuzzi.

Nel corso del summit odierno di Digital360 i rappresentanti delle tlc hanno chiesto l’allineamento dell’Italia agli standard europei e internazionali sull’elettromagnetismo e hanno insistito sulla necessità di procedere più speditamente col catasto delle infrastrutture passive e di semplificare gli iter burocratici e i processi autorizzativi per gli scavi. Le telco vogliono essere in grado di costruire reti e servizi in modo veloce e a costi industriali competitivi, contando sul supporto della politica tramite una strategia nazionale che rafforzi il sostegno alle infrastrutture e all’Industria 4.0, favorisca gli investimenti e la spesa in formazione.

La Liuzzi ha garantito che, a livello parlamentare, la Commissione trasporti e telecomunicazioni sta affrontando i temi più a cuore per le aziende delle telecomunicazioni, come frequenze, elettrosmog, copertura.

Sull’elettrosmog abbiamo avviato un’indagine conoscitiva con le telco”, ha affermato la Liuzzi, aggiungendo che “c’è consenso diffuso tra i parlamentari sull’opportunità di rivedere i limiti attuali”

“Sui problemi di copertura, il vice-premier Di Maio ha pubblicato, in ottica di trasparenza, la lista dei Comuni raggiunti dalla banda larga ma dove non ci sono servizi attivi di aziende telecom private: questo vuol dire che c’è un problema di domanda e che qui potremmo agire“, ha indicato la Liuzzi.

Sulle competenze digitali di cui il nostro paese ha bisogno, la deputata M5S ha ricordato che nei giorni scorsi è stato dato il via libera dalla commissione Bilancio della Camera alla proroga per il 2019 del credito d’imposta formazione 4.0 e che è stata approvata, in particolare, una proposta di modifica alla manovra M5S riformulata. Il credito d’imposta formazione 4.0 – secondo il testo approvato – è confermato nel tetto annuale di 300mila euro ma è attribuito nella misura del 50% alle piccole imprese e del 40% alle medie imprese. Alle grandi imprese è attribuito il limite massimo annuale di 200mila euro e nella misura del 30%. E’ autorizzata la spesa di 250 milioni nel 2019 e nel 2020 ed è affidato al ministero dell’Economia il monitoraggio delle fruizioni del bonus.

La modifica è stata firmata dalla stessa Liuzzi che ha ricordato oggi un’altra misura, i manager dell’innovazione, ideata per accompagnare le piccole e medie imprese ad affrontare la sfida della digitalizzazione.

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