MWC 2017

5G, Marrone (Accenture): “La sfida per le telco è sui servizi digitali”

Il senior managing director: “Il nuovo standard è al centro della strategia degli operatori di telecomunicazioni e cable company fino al 2020. Due i must da non mancare: giocare un ruolo centrale sull’ecosistema digitale allargato e puntare al reskilling della workforce”

Pubblicato il 01 Mar 2017

Antonello Salerno

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L’edizione 2017 del Mobile world congress in corso a Barcellona ha acceso i fari sulle “nuove modalità di utilizzo” degli smartphone, abilitati dal 5G e dalle nuove tecnologie, in un contesto in cui assumeranno un ruolo sempre più rilevante per il business l’intelligenza artificiale e l’Internet of Things, con tutte le sue applicazioni, dalle smart city all’industria 4.0. Ad analizzare con Corcom questo nuovo scenario è Michele Marrone, senior managing director di Accenture

Marrone, che prospettiva si sta aprendo sul 5G?

Il 5G è sicuramente al centro della strategia di operatori di telecomunicazioni e cable company per il triennio 2017 – 2020. Questo non solo in Italia ma quanto meno a livello europeo. Il 5G abilita nuovi scenari di utilizzo dei dispositivi sia in un contesto consumer che in quello business, e ripropone pesantemente il dilemma se le telco debbano occuparsi specificatamente di fornire connettività ai propri clienti o se sia necessario al contempo ampliare il portafoglio di servizi digitali. Questa seconda strada appare necessaria alle telco che vogliono differenziarsi soprattutto con riferimento ai clienti business.

Qual è e quale può essere in prospettiva il ruolo dell’Italia e dell’Europa in questo scenario?

L’Europa ha un obiettivo chiaro, che è quello del 2020, quando i primi servizi 5G troveranno applicazione. Obiettivo che potrebbe slittare più avanti per l’Italia dove il tema delle frequenze ha un’implicazione non banale sull’industria televisiva, e dopo la rivoluzione industriale 4.0 ha tante aspettative basate su IoT e banda ultralarga. La partita per le licenze poi è tutt’altro che definita, in un contesto che vede un nuovo dinamismo per la fusione tra due dei principali player e l’ingresso di un nuovo competitor.

Quale compito attende le telco in Italia per farsi trovare pronte all’appuntamento del 5g?

Sicuramente l’evoluzione infrastrutturale sia in ottica di bandaultralarga fissa che mobile diventa fondamentale. Le reti si evolvono su base digitale e fanno leva sul cloud per rendere le evoluzioni più rapide e vicine alle esigenze del mercato. Ma ci sono due must che le telco non devono mancare: il primo è quello di giocare un ruolo centrale nell’ecosistema digitale allargato, muoversi come piattaforma per valorizzare al massimo la propria centralità. L’altro è rappresentato dalla valorizzazione del capitale umano: oggi si parla tanto di artificial Intellegence, i cui trend di utilizzo sono in crescita, ma l’uso della robotica e dell’automation non può portare i giusti frutti senza un opportuno reskilling al digitale della workforce.

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