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5G: Ericsson e Nokia spingono gli investimenti negli Usa



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La svedese mette sul piatto 50 milioni di dollari per accelerare la produzione nella smart factory in Texas. La finlandese sigla un accordo quadro con Exim Bank, è la prima azienda a ottenerlo, per finanziare gli acquisti di apparecchiature da parte dei player americani e completa il takeover di Fenix, specialista delle comunicazioni nella Difesa

Pubblicato il 22 mag 2024



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Il mercato nord-americano è al centro delle strategie 5G di Ericsson e Nokia: i due fornitori europei di attrezzature di rete sono desiderosi di rafforzare la loro presenza in una regione dove gli investimenti sono promossi anche dal “Build America Buy America Act” del presidente Joe Biden, che sostiene infrastrutture tlc Made in America.

Il vendor svedese ha annunciato che spenderà ulteriori 50 milioni di dollari per accelerare la produzione nella sua Smart factory 5G negli Stati Uniti, dopo aver già sborsato 100 milioni nel 2020 per lo stabilimento.

Nokia ha, invece, annunciato che potrà finanziare gli operatori telecom nei loro investimenti per le apparecchiature 5G, grazie a un accordo quadro con la banca Export-Import (Exim) degli Stati Uniti. In questo modo il fornitore finlandese cerca di ribaltare la debolezza delle sue vendite nordamericane mostrata nell’ultima trimestrale. Il vendor ha anche completato l’acquisizione di Fenix Group, azienda statunitense non quotata specializzata in soluzioni per le comunicazioni mobili nel settore della difesa.

Ericsson alza gli investimenti per la 5G Smart Factory Usa

Ericsson ha annunciato il nuovo investimento in occasione di un evento presso la sua Usa 5G Smart factory nello stato del Texas a cui hanno partecipato clienti e funzionari governativi.

I finanziamenti aggiuntivi saranno utilizzati per soddisfare la domanda di infrastrutture 5G come parte del programma Made in the Usa di Ericsson, che risponde al “Build America Buy America Act” che Biden ha firmato tre anni fa e che stabilisce che i progetti infrastrutturali finanziati dal governo federale dovranno impiegare materiali americani.

Yossi Cohen, capo di Ericsson North America, ha dichiarato che il nuovo investimento servirà ad accelerare la produzione delle radio Massive Mimo avanzate e delle piattaforme Ran computer. La fabbrica sarà ampliata fino a coprire 300.000 piedi quadrati e avrà più di 500 dipendenti.

La mossa rafforza la presenza di Ericsson sul mercato Usa, dopo che il vendor ha chiuso la sua divisione di servizi sul campo nordamericana, nel 2023, a causa della minore spesa degli operatori per le reti 5G. Il fornitore svedese ha però vinto un cospicuo contratto Open Ran con At&t da 14 miliardi di dollari in cinque anni. , A livello finanziario, è il più grande deal nella storia di Ericsson, e le forniture per At&t arrivano proprio dalla smart factory 5G del Texas.

Nokia finanzierà gli investimenti 5G delle telco Usa

Anche l’accordo quadro di Nokia con Exim (le due parti stanno ancora negoziando i termini) è volta a rafforzare il business 5G del fornitore in Nord America. L’accordo servirà a fornire opzioni di finanziamento ai partner di Nokia per acquistare le apparecchiature 5G e le tecnologie correlate.

Nokia ha affermato di essere la prima azienda tecnologica a firmare un accordo con la banca, che sosterrà il fornitore come parte di un “programma progettato per aiutare le aziende statunitensi a competere con i rivali globali”.

La finlandese ha anche completato il takeover di Fenix Group, annunciato a dicembre del 2023, e rafforza così il suo posizionamento nel settore della difesa. Fenix, infatti, ha sviluppato prodotti innovativi per le comunicazioni militari su banda larga, che ora entrano nel portafoglio Nokia e permettono al vendor di offrire una gamma completa di soluzioni basate su 3GPP ai clienti della difesa.

Nel primo trimestre, le vendite di Nokia in Nord America sono in calo del 38% su base annua a causa della riduzione della spesa delle telco per le reti mobili. Tuttavia, il vendor sta ricalibrando le sue strategie per “aumentare gli investimenti, la produzione e la protezione dei posti di lavoro” negli Stati Uniti, come parte del suo convinto impegno in Nord America.

Nel primo trimestre del 2024 Nokia ha registrato un aumento del 52% dell’utile netto a 438 milioni di euro, nonostante le vendite abbiano subito un calo del 20%, grazie al piano di riduzione dei costi recentemente attuato, che prevede fino a 14mila licenziamenti. Una dinamica simile a quella che ha caratterizzato le performance finanziarie di Ericsson, che nello stesso periodo, e sempre grazie a una politica di tagli, ha registrato un aumento dell’utile netto del 66% nonostante un calo di fatturato del 15%.

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