INNOVAZIONE

5G, il network slicing chiave per monetizzare gli investimenti

La tecnologia che consente di creare porzioni di rete logiche virtuali del 5G, è una chance imperdibile per gli operatori che potranno agganciare nuovi business. Intanto partite le sperimentazioni: in Italia si testa la fabbrica del futuro

Pubblicato il 27 Gen 2023

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Monetizzare il 5G è una delle priorità delle telco che puntano a riequilibrare la bilancia finanziaria dopo aver messo sul piatto ingenti risorse per l’acquisto delle licenze 5G e per lo sviluppo e l’implementazione di nuove soluzioni hardware e software necessarie a far evolvere la rete. In questo contesto il network slicing può rappresentare uno strumento chiave per rendere profittevole il business della quinta generazione mobile.

Cos’è il network slicing

Il network slicing è una delle tecnologie chiave del 5G, in grado di massimizzare i benefici delle reti di quinta generazione che passeranno alla modalità standalone.

Le “Network Slice” sono delle porzioni di rete logiche virtuali del 5G che supportano diversi casi applicativi con caratteristiche e requisiti particolari. Una stessa rete fisica 5G può quindi avere molteplici slice, ciascuna dedicata a servizi o clienti specifici, offrendo quindi una maggiore flessibilità, un uso efficiente delle risorse di rete e maggiori opportunità alle aziende che a loro volta possono utilizzare servizi differenziati con specifici requisiti di velocità, latenza, sicurezza e affidabilità. La partizione non solo comprende le componenti radio, core e di trasporto, ma è isolata dalle altre slice e definita dinamicamente quando necessaria, per essere disattivata quando ha esaurito il suo compito. Tutto si traduce in grande flessibilità e programmabilità: l’effetto è di avere vantaggi qualitativi e prestazionali per il consumatore finale e nuove potenzialità di monetizzazione per gli operatori.

Il valore di mercato e i vantaggi per gli operatori

Secondo lo studio di Ericsson e Arthur D. Little “Network Slicing: A go-to-market guide to capture high revenue potential” è pari a 200 miliardi di dollari il valore di business del network slicing per gli operatori

Sono stati analizzati più di 70 studi di mercato globali relativi alla digitalizzazione dei principali settori industriali e circa 400 casi.

I settori più impattati

Il report ha messo in risalto anche i segmenti di mercato più promettenti e i casi d’uso, compresi quelli a breve termine, relativi al network slicing.

Entrando nel dettaglio, il 90% dei potenziali ricavi riguarderà la sanità con il 21% delle revenues, la PA con il 17%, i trasporti e automotive con il 15%, energia e utilities (14%), la produzione industriale con il 12%, infine il media entertainment con l’11%.

Ericsson ha stimato che il settore sanitario entro il 2030 possa far confluire 62 miliardi di dollari nei servizi relativi a slicing e di questi 23 miliardi riguarderebbero proprio gli operatori. Nello specifico si tratterà di servizi quali l’assistenza video-remota di emergenza, la robotica per l’assistenza dei pazienti, la medicina di precisione e la robotica riabilitativa.

La PA invece potrebbe coagulare entro il 2030 ben 40 miliardi di dollari, di cui 19 per gli operatori. Il focus sarà soprattutto sulla videosorveglianza in tempo reale, IoT per le per attività critiche, localizzazione in tempo reale e comunicazioni sicure fra agenzie e dipartimenti. Proprio recentemente Far EasTone Telecom (Fet), il principale operatore di Taiwan, ha presentato “5G Smart Patrol Car”, la prima soluzione di pattugliamento intelligente al mondo sfruttando le tecnologie di network slicing 5G end-to-end e di intelligenza artificiale messe a disposizione da Ericsson. Questa applicazione pionieristica dimostra la capacità del 5G di abilitare servizi mission-critical per il settore pubblico.

Il progetto italiano

Grazie alla realizzazione da parte di Tim ed Ericsson di una rete 5G presso la sede Comau di Torino, sono state messe in campo tre nuove applicazioni per dimostrare i vantaggi della nuova tecnologia in un ambiente industriale, in particolare quelli derivanti dalla funzionalità di slicing della rete.

Il primo caso d’uso oggetto della sperimentazione ha riguardato il movimento di un robot che, attraverso un collegamento radio a bassissima latenza, produce una replica digitale dove il movimento del robot meccanico e dei rispettivi rendering virtuali sono perfettamente sincronizzati. Inoltre, grazie al costante aggiornamento del sistema centrale, è possibile decidere il miglior processo produttivo in base ai parametri di lavoro.

La seconda applicazione è relativa al monitoraggio in tempo reale degli asset industriali; i dati vengono acquisiti da diversi sensori e inviati a un’applicazione che li utilizza per migliorare la pianificazione degli interventi di manutenzione predittiva, i processi produttivi e la qualità. Integrandosi con la piattaforma digitale di Comau “in.Grid”, è possibile riconoscere in modo efficace e tempestivo ogni deviazione dal normale funzionamento. Allo stesso modo, l’assistenza remota e l’accesso a risorse basate sul cloud, come video ad alta definizione e connessioni in tempo reale con dispositivi di realtà aumentata, riducono fortemente i tempi di riparazione in caso di guasto.

Il terzo caso ha interessato l’applicazione della telepresenza immersiva in uno scenario di assistenza remota avanzata, in cui il personale di manutenzione presente sul sito è assistito remotamente da un esperto, al fine di risolvere un guasto, sfruttando sia la realtà aumentata (AR) che tutorial digitali. Grazie all’elevata capacità di banda del 5G, è infatti possibile per l’operatore condividere ciò che vede in tempo reale con gli esperti in remoto, con benefici sulle tempistiche e sui costi.

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Federica Meta
Federica Meta

Giornalista professionista. Laureata in Scienze Politiche all’Università Sapienza di Roma, si è specializzata presso l’ateneo di Tor Vergata frequentando la Scuola Superiore di giornalismo. Ha iniziato la sua carriera nella agenzie di stampa occupandosi di cronaca locale per poi passare a collaborare con vari settimanali di approfondimento sui temi della Digital Transformation. Dal 2007 è redattrice presso CorCom, testata del Gruppo Digital 360, e si occupa di tematiche quali PA digitale, smart city, Industria 4.0, smart working

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