L'EDITORIALE

5G, in Italia tariffe proibitive? Narrazione fuorviante

Costi troppo alti secondo alcuni osservatori. Ma continuare sulla strada della guerra dei prezzi è un pericoloso metodo che ha già dato prova di inefficacia. Gli operatori stanno mettendo in campo ingenti risorse per le nuove reti ma senza margini e guadagni alla fine si pagherà, e caro, lo scotto di servizi inadeguati. A danno sì dei consumatori

Pubblicato il 03 Nov 2021

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“Telefonia mobile: prezzi proibitivi e scarsa copertura per il 5G”: si intitola così l’ultimo report di SosTariffe.it che nel mettere a confronto le tariffe 4G e 5G giunge alla conclusione che queste ultime siano “troppo elevate”.

Se la tesi fa leva sulle tariffe mobili “stracciate” del mercato italiano, figlie di una guerra dei prezzi che sta portando i nodi al pettine – i dati finanziari degli operatori di Tlc parlano chiaro – allora, diciamolo, non c’è proprio tariffa che tenga. Giga, minuti e sms gratis sono oramai diventati una prassi consolidata al punto che i consumatori si sono abituati quasi a pretendere o quantomeno a dare per scontato che un servizio si avvicini alla soglia del costo zero. E così i 19,59 euro di costo mensile per il 5G, proposti in media dai principali operatori di Tlc, secondo SosTariffe.it sono da considerarsi “proibitivi”. Il tutto nonostante nei pacchetti ci siano minuti illimitati, una media di 2440 sms inclusi e ben 113 Gb, una “ricchissima dotazione”, come la definisce lo stesso Osservatorio . Ma allora se la dotazione è ricchissima perché contemporaneamente sostenere la tesi del costo proibitivo? Quale sarebbe il “giusto” prezzo da pagare secondo i consumatori italiani? Cos’è che può definirsi “accettabile”? E cos’è che spinge all’acquisto di smartphone oltre i 1.000 euro e poi rende inaccettabile pagare 20 euro al mese per una connessione superveloce?

Come se non bastasse SosTariffe rincara la dose, evidenziando che la spesa è ingiustificabile a fronte della scarsa copertura della rete. Ma anche in questo caso si dimenticano gli investimenti a 9 zeri degli operatori – quelli sborsati nella gara lacrime e sangue per aggiudicarsi le frequenze a cui si sommano gli ulteriori necessari alla realizzazione delle nuove antenne. I costi proibitivi, quelli veri, sono a carico delle telco, non dei consumatori.

SosTariffe si lancia inoltre in un confronto fra le tariffe 5G applicate dagli operatori infrastrutturati e quelle proposte dai virtuali (senza rete): l’offerta media si attesta a 7,95 euro al mese, ma con molti meno sms inclusi (solo 100) e un pacchetto di dati a disposizione inferiore (circa 97 GB). Paragonare le offerte degli operatori infrastrutturati con quelle dei mobile virtual operator è improprio: il fattore qualità fa un’enorme differenza quando bisogna occuparsi di manutenzione, allacci, upgrade. E, per concludere, mettere a confronto il 4G con il 5G è come confondere le mele con le pere o confrontare le performance di un’utilitaria con quelle di un’auto a grossa cilindrata.

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