FREQUENZE

5G, le celle fotovoltaiche “schermano” il segnale: lo studio Enea

Alcuni moduli “disturbano” la trasmissione, un problema rilevante anche per il 6G in fase di sviluppo. “È necessaria una pianificazione che favorisca l’adozione di standard e linee guida”

Pubblicato il 13 Dic 2023

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Le celle fotovoltaiche interferiscono con il segnale 5G e in alcuni casi sono in grado di “schermarlo” al punto da renderlo inefficace. È quanto emerge da uno studio a firma di Enea presentato alla 2° Conferenza Internazionale su Energia, Ambiente e Transizione Digitale.

“Abbiamo rilevato che moduli fotovoltaici realizzati con due diversi tipi di celle, ma sempre convenzionali, possono schermare queste onde con un conseguente potenziale effetto negativo sulle antenne stesse, dovuto all’azione di disturbo sulla trasmissione”, spiega Girolamo Di Francia responsabile del Laboratorio Enea di Sviluppo applicazioni digitali fotovoltaiche e sensoristiche del Centro ricerche di Portici (Napoli).

Serve una pianificazione

Secondo le evidenze di Enea l’interazione sussiste anche quando le frequenze delle onde elettromagnetiche superano il centinaio di GHz, “a conferma di un problema potenzialmente rilevante anche per il 6G, oggi in fase di sviluppo”. Secondo Di Francia “la proprietà di schermaggio potrebbe anche essere vantaggiosamente utilizzata per aiutare ad omogenizzare la propagazione delle onde elettromagnetiche 5G che, per loro natura, risentono molto del disturbo di oggetti fisici interposti lungo la direzione di propagazione”. Ma serve un’attenta pianificazione per facilitare la diffusione del 5G e al contempo favorire la diffusione di piccoli impianti fotovoltaici sui tetti, che oggi coprono meno del 10% delle aree disponibili del nostro Paese.

Mettere a punto linee guida

“In previsione di un incremento del numero di impianti fotovoltaici sugli edifici, è importante approfondire gli studi per individuare le modalità di interazione tra fotovoltaico e trasmissione mobile e definire come i due ambienti possano lavorare a supporto l’uno dell’altro. È necessario – conclude Di Francia – uno studio sistematico e programmatico che favorisca l’adozione di standard e linee guida a tutela dei cittadini nella prospettiva di antenne sempre più potenti istallate dagli operatori telefonici per migliorare la trasmissione e soddisfare le richieste dei consumatori”.

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