L'INTERVISTA

5G standalone driver di innovazione. Guida, OpNet: “Ma serve un ecosistema”

La Head of 5G Verticals Sales dell’azienda: “I servizi abilitati dalla tecnologia in grado di creare valore concreto per organizzazioni pubbliche e private. Necessario operare in ottica di collaborazione per guidare la trasformazione”

Pubblicato il 12 Ott 2023

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OpNet è “pioniere” in Italia del 5G stand-alone e, forte della sua esperienza – la commercializzazione del servizio è iniziata nel 2021 – ora rafforza la sua leadership mettendo in campo non solo tecnologie ma una “visione” di come la quinta generazione mobile, in ottica di ecosistema, può cambiare il modo di fare business, la modalità di funzionamento della PA e la user experience dei clienti consumer. A svelare questa visione Luisa Guida, Head of 5G Verticals Sales dell’azienda.

Guida, OpNet ha lanciato sul mercato il 5G SA dal 2021: si può dunque parlare a buon titolo di un’azienda pioniera…

Anche andando controcorrente rispetto agli scenari di implementazione del 5G a livello nazionale, OpNet ha da subito creduto in questa tecnologia trasformando le promesse in realtà. E lo ha fatto valorizzando la sua lunga esperienza nel Wireless, che va dal WiMax fino, appunto, al 5G SA, passando per FWA 4G. In questo contesto di veloce trasformazione OpNet ha messo sul piatto importanti investimenti, guardando con attenzione al mondo business e alla pubblica amministrazione.

Dal vostro osservatorio privilegiato qual è il valore aggiunto del 5G SA?

Si tratta sicuramente di una tecnologia “rivoluzionaria” perché in grado di creare realmente un nuovo valore per i clienti. E questo accade grazie a due elementi chiave che sono lo slicing e l’edge computing, che consentono di offrire ai clienti un servizio maggiormente mirato alle loro esigenze e in grado di creare nuove opportunità di business sia nel mercato consumer che in quello delle imprese. Penso, ad esempio, all’utilizzo dell’AI nella manutenzione predittiva o al safety del personale in ambito manifatturiero. Ecco, si tratta di servizi che contribuiscono fattivamente alla trasformazione del modo di gestire e fare business, perché in grado di cambiare i processi operativi e produttivi, rendendoli più affidabili, più efficaci, con capacità predittive ed elaborative sempre più intelligenti in ottica di ecosistema.

Il valore generato per i clienti è chiaro ma per gli operatori resta il nodo della monetizzazione. In OpNet che idea vi siete fatti?

Tendenzialmente si è abituati a pensare alla monetizzazione di una rete wireless in funzione di numero di SIM e volumi di traffico. OpNet, al contrario avendo sempre lavorato su un mercato che risponde ad esigenze diverse, ha puntato a offrire soluzioni 5G verticali senza agganciarle a modelli di business e di revenue riferiti al passato. La monetizzazione passa necessariamente, quindi, per l’individuazione del valore specifico per il Cliente finale, legato a processi di trasformazione condotti in logica di ecosistema. I servizi 5G Vertical di OpNet sono, infatti, soluzioni capaci di abilitare “piattaforme di ecosistema”, che coinvolgendo una numerosità di oggetti, fissi e mobili, non indirizzabili da precedenti o diverse tecnologie wireless, combinano capacità di raccolta e trasmissione di dati con strumenti cloud-nativi che da queste informazioni traggono valore, sia per le aziende sia per chi gestisce servizi pubblici.

Prima si è fatto cenno alla manifattura come uno dei settori più ricettivi rispetto alla disponibilità del 5G SA. Gli altri quali sono?

Oltre al manifatturiero, particolarmente impattato è il settore della logistica, con applicazioni riferite alla gestione della sicurezza degli ambienti e dei lavoratori, all’aumento di efficienza delle linee produttive, al controllo predittivo dei flussi. Si tratta di comparti che si muovono in base alla disponibilità di attori con una conoscenza specifica dei loro ambiti e delle loro necessità e che sono disponibili a far evolvere le loro applicazioni verso applicazioni edge. Ecco perché l’infrastruttura edge deve essere accessibile mediante interfacce aperte, affinché le caratteristiche e specificità di ciascun ambito possano trovare collocazione in applicazioni che quell’Edge sfruttano.

 Su quali progetti sta puntando OpNet?

Un settore su cui si stiamo concentrando è quello dell’audiovisivo. Al fianco di Rai Way e del Centro Rai per la Ricerca, l’Innovazione tecnologica e la Sperimentazione di Torino, abbiamo messo in campo, lo scorso anno, un importante progetto finanziato dal Mimit: distribuendo in locali separati i musicisti di una band, siamo riusciti a verificare come, con soluzioni di rete locale privata e dedicata 5G SA, siano raggiungibili latenze nella trasmissione audio non percepibili da orecchio umano. Inoltre, nelle prossime settimane ci saranno importanti novità anche su altri settori.

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