LA SPERIMENTAZIONE

Sanità 5.0 e smart port, a Bari e Matera sette nuove applicazioni 5G

Tim, Fastweb e Huawei hanno lanciato nuovi servizi per testare sul campo la rete mobile di quinta generazione. Si tratta di soluzioni che vanno dalla smart city ai media, passando per la sicurezza pubblica

Pubblicato il 28 Giu 2018

5G

Sanità 5.0, smart city, media, smart port e sicurezza pubblica. Sono le sette nuove applicazioni messe in campo da Tim, Fastweb e Huawei per il progetto “Bari-Matera 5G”, l’iniziativa promossa dal ministero dello Sviluppo economico per testare sul campo la rete mobile di quinta generazione.

I nuovi servizi vanno ad aggiungersi ai primi scenari d’uso reali della rete 5G in materia di turismo e industria 4.0, già presentati a fine maggio, con un mese d’anticipo sui tempi previsti. Sviluppate dal Consorzio Bari-Matera 5G con il contributo di partner di eccellenza, le applicazioni serviranno a dare ulteriore impulso alla sperimentazione del 5G in nuovi settori della vita digitale.

Due servizi riguardano il mondo della sanità 5.0. Il primo è “Diagnosi remota e monitoraggio dei parametri vitali e delle condizioni dei pazienti”, una soluzione di telemedicina per l’assistenza domiciliare e il monitoraggio dei pazienti. Sviluppato con l’unità di Ematologia e terapia cellulare dell’ospedale oncologico Giovanni Paolo II di Bari, il modello prevede la fornitura di device destinati al domicilio del paziente e l’utilizzo di un laboratorio mobile connesso 5G per gli esami che necessitano dell’intervento di personale medico.

“Wearable per rilevamento dello stress psicofisico” è, invece, un’applicazione sviluppata con Ntt Data per monitorare lo stato di salute degli autisti di mezzi pubblici. Si basa sull’utilizzo di hitoe, un tessuto intelligente. La tshirt hitoe è infatti in grado di segnalare il livello di stress e rilevare la postura della persona, a tutela del lavoratore che la indossa e dei passeggeri.

In ambito turismo e cultura, spazio a “Graffiti for Smart city, realtà aumentata e varchi intelligenti”. Il progetto è pensato per riqualificare spazi urbani in disuso, trasformandoli in nuove piazze e luoghi d’incontro. Prevede l’installazione di smartwalls dotati di sensori di prossimità, che si collegheranno agli smartphone nelle vicinanze inviando informazioni sulle attrazioni vicine e servizi personalizzati. Tra gli altri, anche un applicativo per creare graffiti digitali da condividere.

“Smart Lighting: nuovi sistemi di illuminazione per la ‘Città Intelligente’” è il progetto smart city. La soluzione, studiata insieme a Olivetti, è un sistema di illuminazione innovativo e sostenibile. Permette di minimizzare i costi dei consumi e della manutenzione, riducendo l’impatto ambientale, grazie a una piattaforma hardware e software.

È pensata per facilitare il lavoro del giornalista l’applicazione “Servizi di contribuzione news in 5G”. Sviluppata in collaborazione con Rai Way, permette di trasferire contenuti audiovisivi live in alta definizione e con una bassa latenza sfruttando le potenzialità della rete 5G. L’inviato potrà trasmettere il proprio contributo live in HD alla regia del tg e comunicare in modo fluido con il collega in studio.

Il 5G si presta anche ad assicurare “Sicurezza e controllo degli accessi nell’area portuale di Bari”. Il progetto, a cavallo tra lo smart port e la public safety, si basa sull’interconnessione delle infrastrutture portuali e di numerosi dispositivi (sensori, videocamere, wearable, terminali, droni e gate trasportabili) con una piattaforma centralizzata di comando e controllo per la sicurezza e il controllo accessi. La soluzione, realizzata con il supporto dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, ha visto il contributo di Leonardo per le componenti di sicurezza e la piattaforma di comando e controllo e di Bosch per le videocamere.

Infine, “5G e Wearable devices”, il servizio per la videosorveglianza in mobilità. È in grado di raccogliere in tempo reale i flussi video provenienti da diverse sorgenti a terra (smartphone, encoder, videocamere, action-cam), in mare (encoder su imbarcazioni) e in aria (encoder e smartphone su elicotteri e droni). Un’evoluzione del servizio public safety già impiegato dalle principali questure italiane.

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