POLITICHE ENERGETICHE

Accordo con A2A per acquisto di energia pulita

Accordo con A2A. Comprerà energia solo da fonti rinnovabili per tutte le aziende del gruppo. Patuano: “ICT onnivoro di energia: piano triennale per gestire i nostri consumi”. Recchi: “Vogliamo consumare meno, ma anche aiutare a consumare meno”

Pubblicato il 23 Giu 2014

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Telecom Italia ha siglato un accordo con A2A finalizzato all’acquisto di energia elettrica “pulita”, prodotta cioè da sole fonti rinnovabili, per garantire il fabbisogno di energia per tutte le Aziende del Gruppo per i prossimi due anni. L’accordo costituisce per Telecom Italia – il secondo più grande utilizzatore di energia elettrica del Paese – una scelta coerente con le politiche di sostenibilità già in atto e permette di abbattere ulteriormente l’impatto ambientale delle proprie attività, con la riduzione di emissione di CO2 di oltre il 70%.

L’annuncio è stato dato oggi nel corso del primo “Telecom Italia Energy Day”, evento dedicato all’efficienza energetica e alle soluzioni di energia rinnovabile che rientra tra gli appuntamenti promossi in tutta Europa dalla Commissione Europea in occasione della EU Sustainable Energy Week (EUSEW, 23-27 giugno 2014).

L’iniziativa, che sarà replicata il prossimo anno all’interno dell’EXPO 2015, ha inoltre permesso di valorizzare tra i dipendenti e tra tutti gli stakeholder la cultura della sostenibilità e della tutela dell’ambiente, valori cardine della nuova strategia aziendale, il cui potenziamento, insieme all’attenzione all’innovazione tecnologica, rimane uno degli obiettivi più sfidanti per Telecom Italia.

L’evento ha visto anche un dibattito tra il Presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi, l’amministratore delegato Marco Patuano, esperti nazionali e internazionali di politiche ambientali, per condividere le best practice e le soluzioni più innovative in materia di efficienza energetica, salvaguardia dell’ambiente e corporate social responsibility.

Il contributo che Telecom Italia può dare al rilancio dell’economia del Paese, va oltre la costruzione delle infrastrutture di rete di nuova generazione e le efficienze interne, mirando a trasferire le tecnologie con impatti ambientali, sociali ed economici positivi ai propri clienti, attraverso un’ampia gamma di soluzioni volte a contenere i consumi energetici, abbattere le emissioni di CO2 e migliorare la qualità della vita dei cittadini, dal cloud computing, ai Data Center, alle piattaforme ICT per le piccole e medie imprese.

Patuano ha ricordato che la crescita del trasporto dei dati, l’evoluzione delle telecomunicazioni fisse e mobili, l’esigenza di datacenter sempre più potenti non solo come processamento dati ma anche come tributari di crescenti esigenze energetiche vspingono progressivamente la domanda di energia da parte dell’industria dell’Ict. Basti pensare che la voce “energia” è la terza fonte di costo nel bilancio di Telecom Italia, dopo personale e spazi immobiliari.

Telecom ha messo in campo significativi progetti per ridurre il proprio impatto ambientale e di costo. In questo ambito si inserisce l’intesa con A2A, ma anche l’ambizioso obiettivo che va sotto il nome di Untera. Si tratta di un pìano triennale che consentirà a Telecom Italia di risparmiare un terawattora rispetto al consumo di energia stimato per fine piano

Le esperienze già fatte nel controllo a distanza delle proprie pratiche energetiche (con risparmi realizzati per 104 gigawatt, quasi pari al consumo energetico di una città come Pisa) hanno consentito a telecom Italia di mettere a punto esperienza e tecnologie che potranno essere “esportate” in altre realtà produttive diventando un business per l’azienda.

Secondo il presidente Recchi, un contributo importante al controllo dei consumi energetici potrà venire proprio dalle tecnologie dell’Ict e dalla loro applicazione in numerosi settori come videoconferenze, egovernment, e.commerce. Impegno di Telecom è sensibilizzare i propri dipendenti ma più in generale la community di riferimento sull’importanza di adottare comportamenti improntati al risparmio energetico: “Dobbiamo consumare meno energia, ma anche promuovere la riduzione dei consumi”, ha spiegato Recchi

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