IL CONSIGLIO

Agcom, i commissari per Natale fanno gli straordinari

Approvato lo schema di gara per l’asta frequenze tv, che resta “largamente invariato” dopo la consultazione pubblica. Ma per Sky novità in vista. Ora la palla passa a Bruxelles. Via libera anche alle nuove tariffe wholesale di accesso alla rete Telecom e al regolamento sulla par condicio in vista della campagna elettorale

Pubblicato il 20 Dic 2012

P.A.

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Straordinari di Natale per l’Agcom che oggi in Consiglio ha varato tre diversi provvedimenti in tema di asta freqeunze, tariffe wholesale per l’accesso alla rete di telecom Italia e regole sulla par condicio televisiva in vista delle elezioni. Il Consiglio presieduto da Angelo Marcello Cardani, a seguito dell’esame degli esiti della consultazione pubblica conclusa lo scorso 17 dicembre, ha approvato all’unanimità lo schema di provvedimento concernente le regole per l’assegnazione delle frequenze televisive del digitale terrestre (multiplex) dell’ex beauty contest. Nel contempo, l’Autorità ha stabilito le tariffe wholesale di accesso alla rete fissa.

Frequenze tv, schema di gara a Bruxelles quasi invariato
L’impianto del provvedimento, si legge nella nota dell’Agcom, “rimane largamente invariato rispetto al testo posto a consultazione pubblica e recepisce alcune modifiche emerse nell’ambito della consultazione stessa”. Di fatto, la modifica più concreta allo schema di provvedimento riguarda Sky, che sarà obbligata a trasmettere in chiaro per un periodo di tre anni sui mux che si aggiudicherà in sede di asta. Per quanto riguarda Rai e Mediaset, entrambe possono concorrere all’assegnazione dei lotti la cui concessione dura 5 anni, ma lo faranno a loro rischio e pericolo, perché vale il tetto massimo di 5 mux imposto da Bruxelles. Le due emittenti, quindi, che già dispongono di 4 mux Dvb-t, rischiano di vedersi rifiutare dall’Agcom la richiesta di conversione della quinta frequenza di cui entrambe già dispongono e che per ora è destinata alla tv via cellulare e al Dvb-t2.

Lo schema di provvedimento, prosegue la nota, “condizione per chiudere la procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia, verrà ora trasmesso a Bruxelles per il prescritto parere definitivo che l’Autorità confida possa arrivare in tempi brevi. Acquisito il parere l’Autorità inoltrerà il provvedimento al ministero dello Sviluppo economico cui la legge affida il compito di indire la gara prevista dalla legge 44/2012”.

La gara per l’assegnazione delle frequenze, in considerazione della crisi del Governo Monti e dell’anticipo delle elezioni politiche che si terranno il 17 o il 24 febbraio prossimo, si terrà dopo le elezioni.

Sei i multiplex messi all’asta: tre del sottoinsieme U (lotti U1, U2, U3), con un diritto d’uso per cinque anni, in quanto la banda 700 MHz dovrà essere ripianificata; tre del sottoinsieme L (lotti L1, L2, L3) destinati alla sola TV per 20 anni. “Le previsioni normative della legge 44/2012 – che ha dato avvio alla procedura di gara – hanno portato l’Autorità a riservare un diverso trattamento alle frequenze della banda 700 Mhz, destinate in un prossimo futuro al radiomobile di nuova generazione (Lte): un segnale chiaro della strategia dell’Autorità che mira all’uso efficiente delle risorse frequenziali”, scrive l’Agcom, mostrando un fortissimo commitment dell’Agcom per lo sviluppo della banda larga mobile.

“Lo schema di provvedimento approvato rappresenta la condizione per chiudere la procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia”, fa sapere l’Agcom.

Lo schema prevede che nessun operatore TV possa arrivare a detenere più di 5 mux, all’esito della gara. Rai e Mediaset dispongono già di 4 multiplex per il digitale terrestre, ma entrambe ne hanno anche un quinto, per altri utilizzi: quello della Rai è destinato al Dvbt-2 (il digitale terrestre di seconda generazione), quello di Mediaset utilizzabile per la tv via cellulare (il Dvb-h). Per partecipare alla gara Rai e Mediaset dovrebbero restituire i multiplex in più di cui dispongono per non superare il tetto antitrust.

Lo schema di gara consente di concorrere per tutti e tre i mux riservati (lotti L), con scadenza d’uso ventennale, ai soli operatori nuovi entranti o piccoli (ossia che detengono un solo mux). Fra i player che dispongono di un solo mux ci sono Europa 7, D Free di Tarak Ben Ammar, Rete Capri, che potranno partecipare all’asta per tutti e tre i mux del lotto L, quello più pregiato.

Il provvedimento dell’Agcom consente agli operatori già in possesso di due mux di concorrere per due dei tre mux riservati, mentre limita a un solo mux riservato la partecipazione degli operatori integrati attivi su altre piattaforme. In quest’ultima categoria ci sono soggetti come Sky e Telecom Italia, già operativi su altre piattaforme (satellite e telefonini) che potranno quindi concorrere esclusivamente per l’assegnazione di un multiplex.

Accesso a rete fissa, via libera alle tariffe wholesale

Il Consiglio dell’Autorità rende noto di aver completato la definizione delle condizioni tecniche ed economiche dei servizi all’ingrosso forniti da Telecom Italia.Il Consiglio dell’Autorità ha assunto alcune importanti decisioni relative alla disciplina delle tariffe wholesale dei servizi di rete fissa inerenti l’accesso ed il traffico telefonico.

“Relativamente al traffico telefonico, sono state definite le tariffe di terminazione, sia nella tecnologia “tradizionale” Tdm, sia nella innovativa tecnologia IP, oltre che le tariffe di raccolta e transito in tecnologia IP. In particolare, l’Autorità ha approvato una proposta di delibera – da inviare a Bruxelles per il consueto parere – con la quale sono stabilite le tariffe di terminazione su rete fissa in tecnologia Tdm per i concorrenti di Telecom Italia (Olo) per l’anno 2012: il livello proposto, simmetrico a quello applicato da Telecom Italia per la terminazione a livello Sgu (stadio di gruppo urbano), è pari a 0,272 centesimi di euro/minuto”, si legge in una nota.

“Parallelamente – prosegue la nota dell’Agcom – il Consiglio ha definito le tariffe di terminazione e di in tecnologia IP – valide sia per Telecom Italia che per gli Olo– per gli anni 2013-2015. In particolare: le tariffe di terminazione scendono da 0,272 centesimi di euro/minuto nel 2012 a 0,043 centesimi di euro/minuto nel 2015. L’Autorità ha inoltre definito le tariffe di raccolta IP valide per Telecom Italia che scendono da 0,272 centesimi di euro/minuto nel 2012 a 0,140 centesimi di euro/minuto nel 2015”.

L’Autorità ipotizza inoltre il ripristino – per il 2013 – “della regolamentazione delle tariffe di interconnessione in tecnologia Tdm, dal momento che il processo di migrazione da questa tecnologia a quella IP è stato sensibilmente rallentato anche alla luce della definizione, avvenuta solo a novembre 2012, delle specifiche tecniche di dettaglio per l’interconnessione IP presso il Ministero dello Sviluppo economico, a seguito delle difficoltà emerse tra gli operatori per giungere a soluzioni tecniche condivise”.

“Con riferimento ai servizi di accesso wholesale alla rete fissa, nella stessa seduta del 20 dicembre l’Autorità ha approvato il prezzo del canone Wlr per il 2012 ed ha avviato due consultazioni pubbliche inerenti le condizioni tecniche ed economiche dei prezzi Wlr e bitstream 2013 – prosegue l’Agcom – Per il Wlr 2012, facendo seguito al parere della Commissione europea sullo schema di provvedimento notificato, l’Autorità ha approvato un canone di accesso mensile Pots pari a 11,70 euro/mese (in riduzione dal valore 12,88 euro/mese vigente fino a maggio 2012) e pari a 14,34 euro/mese per l’Isdn (in riduzione dal valore 15,15 euro/mese vigente fino a maggio 2012)”.

“Lo schema di provvedimento inerente il bitstream 2013 prevede il riesame del canone di accesso (precedentemente a network cap) sulla base dell’orientamento al costo (con modello Bulric). In particolare viene proposta una riduzione del canone di accesso bitstream naked, pari nel 2012 a 19,50 euro/mese, a 17,50 euro/mese (-10,3%). Per il canone di accesso del bitstream condiviso si passa da 7,79 euro/mese a 7,33 euro/mese – continua la nota – Lo stesso provvedimento propone inoltre una riduzione del 5% del costo della banda bitstream (trasporto dal nodo di accesso Dslam al nodo di consegna); la riduzione è invece del 46% per il prezzo della banda ethernet, la tecnologia delle reti Ngan destinata inoltre a sostituire l’Atm. Nello stesso schema di provvedimento si propone una rivalutazione dei contributi una tantum (attivazione, disattivazione, migrazione, ecc.) sulla base dell’orientamento al costo”.

“Lo schema di provvedimento inerente il Wlr 2013 ripropone una valutazione del canone mensile di accesso sulla base dell’orientamento al costo pari al prezzo 2012. Viene inoltre proposta una rivalutazione del costo “pieno” della manodopera (46,88 euro/ora in riduzione da 47,40 euro/ora del 2012) e, sulla base di questo, del costo dei principali contributi una tantum (attivazione, disattivazione, ecc.) – chiude la nota – Con questo set di misure, il Consiglio dell’Autorità, oltre a completare il percorso nazionale per la definizione delle tariffe 2012, ha impresso una decisa accelerazione al processo di definizione delle tariffe relative ai prossimi anni. In questo modo, l’Autorità intende assicurare una maggiore certezza regolamentare attraverso una più tempestiva definizione delle condizioni tecniche ed economiche dei servizi all’ingrosso forniti da Telecom Italia”.

Par condicio, ok al regolamento per la campagna elettorale

Il terzo e ultimo provvedimento approvato oggi dal Consiglio dell’Agcom riguarda lo schema di regolamento con le disposizioni attuative della legge sulla par condicio da applicare nella prossima campagna elettorale. Il testo del regolamento verrà trasmesso alla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi ai fini delle consultazioni previste dalla legge n. 28 del 2000 ed entrerà in vigore in tempo utile per l’avvio della campagna elettorale che coincide con la data di convocazione dei comizi elettorali.

Nella fase attuale trova applicazione la delibera 22/06 la quale stabilisce tra l’altro che anche nel periodo pre-elettorale le trasmissioni devono osservare i criteri di imparzialità, equità, completezza, correttezza, pluralità dei punti di vista ed equilibrio delle presenze dei soggetti politici.

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