RICORSI

Agcom, legittima la richiesta di contributi a operatori

La Corte di Giustizia Ue stabilisce che l’authority può chiedere alle telco il versamento di un contributo per le spese di funzionamento. L’interpretazione era stata chiesta dal Tar del Lazio

Pubblicato il 18 Lug 2013

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E’ legittima, secondo la Corte di Giustizia Ue, la richiesta agli operatori delle telecomunicazioni di versare un contributo per le spese di funzionamento dell’autorità nazionale di regolamentazione del settore Agcom.

L’interpretazione era stata chiesta alla Corte dal Tar del Lazio, a cui avevano fatto ricorso gli operatori italiani contestando la richiesta di un mancato versamento, per il periodo 2006/2010, di una parte del contributo (in particolare, si trattava di 14.593.034 euro per Vodafone Omnitel, 519.977 euro per Fastweb, 2.966.985 euro per Wind, 26.754.093 euro per Telecom Italia, 9.625.022 per Sky Italia).

Secondo la Corte, però, il contributo deve essere “esclusivamente destinato alla copertura di costi relativi alle attività menzionate” nella legge italiana che lo stabilisce; inoltre, “la totalita’ dei ricavi ottenuti a titolo di detto diritto non deve superare i costi complessivi relativi a tali attività” e infine il contributo deve essere “imposto alle singole imprese in modo proporzionato, obiettivo e trasparente, circostanza che spetta al giudice del rinvio verificare”.

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