PARLAMENTO

Agenda digitale, ecco il testo bipartisan

La Commissione Trasporti e Tlc della Camera ha approvato il testo unico che accorpa le proposte di legge Pd-Udc e Pdl e integra le risoluzioni della Lega sulla banda larga. Switch off della PA e sostegno alle start up i pilastri del provvedimento

Pubblicato il 11 Lug 2012

Federica Meta

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Un testo unico sui “servizi elettronici e digitali”, che interviene a tutto campo sulla regolamentazione del settore, dagli incentivi pubblici alla “domanda di servizi digitali”, all’agevolazione per lo sviluppo delle infrastrutture, fino al sostegno delle startup innovative.

Il comitato ristretto della commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, costituito per accorpare la proposta di legge di un gruppo di deputati Pd-Udc (primi firmatario Paolo Gentiloni e Roberto Rao) a un testo presentato da alcuni deputati del Pdl (primo firmatario Antonio Palmieri) e al testo leghista, ha approvato oggi il progetto di legge unificato che servirà ora da base per la presentazione degli emendamenti, in vista dell’approvazione definitiva che – come riferito nei giorni scorsi dal Corriere delle Comunicazioni – sarà data nella stessa commissione in sede legislativa.

Ecco nel dettaglio cosa prevede il testo.

LEGGE ANNUALE PER GLI INCENTIVI DIGITALI. Il testo prevede l’istituzione di un “disegno di legge annuale per l’incentivo e lo sviluppo dei servizi digitali” su iniziativa del Governo, da presentare ogni anno entro il 30 aprile. Il progetto legislativo deve contenere, tra gli altri interventi, disposizioni per rimuovere gli ostacoli legislativi e amministrativi allo sviluppo dei servizi digitali, e per promuovere la digitalizzazione in tutti settori della pubblica amministrazione.

Deve poi essere accompagnato da una relazione del Governo sull’adeguatezza del sistema dell’informazione italiano rispetto ai princìpi dell’Unione europea, e sullo stato di attuazione degli interventi previsti nelle precedenti leggi annuali. L’Esecutivo deve poi riportare le segnalazioni e i pareri dell’Agcom ricevuti durante l’anno.

INFRASTRUTTURE E “CULTURA DIGITALE”. Per promuovere le infrastrutture, il testo unificato approvato dalla commissione Trasporti prevede per i Comuni e le Province l’esenzione dalla tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, in caso di occupazione del suolo e del sottosuolo con reti e con impianti di comunicazione elettronica in fibra ottica, ovvero dell’eventuale contributo una tantum per spese di costruzione delle gallerie. Viene inoltre istituito presso i Comuni il Catasto delle infrastrutture civili in fibra ottica esistenti.

MODIFICHE AL CODICE DELLE COMUNICAZIONI ELETTRONICHE. Si prevede che nel caso di installazione di impianti con tecnologia wi-fi o hiperlan operanti nello spettro di frequenze libere, con potenza alla singola antenna uguale o inferiore a 3 Watt (e che rispettano le norme sulla sicurezza e qualità), è sufficiente trasmettere una comunicazione in carta semplice all’agenzia provinciale o regionale per la protezione dell’ambiente.

CONTRIBUTI ALLE FAMIGLIE PER INTERNET. Alle famiglie con un reddito complessivo inferiore a 20 mila euro, e delle quali faccia parte un minorenne che ha compiuto il quattordicesimo anno di età, è assegnato, per l’anno 2013, un contributo di 100 euro per l’acquisto di un computer fisso, di un computer portatile o di un tablet di nuova generazione, a condizione che si proceda alla contestuale rottamazione del vecchio apparato in dotazione, e un contributo di 50 euro per l’acquisto di una chiavetta per la connessione alla rete Internet.

SOSTEGNO ALLE STARTUP: IL FONDO PER L’ITALIA. Per le startup “innovative”, cioè quelle aziende che, secondo la definizione data nel testo, hanno beneficiato o hanno i requisiti per ottenere “investimenti, premi, borse o altre forme di supporto operativo alla loro attività di avvio ed espansione, erogati da abilitatori startup”, il disegno di legge prevede l’istituzione presso la presidenza del Consiglio dei ministri di un Fondo per l’Italia, destinato all’assunzione di quote di fondi di investimento mobiliare di tipo chiuso e investment company, operanti nelle fasi di venture capital, early stage capital e capitale di espansione.
Per il primo triennio il Fondo per l’Italia avrà, secondo il testo, una dotazione di 30 milioni di euro per l’anno 2013, di 40 milioni di euro per l’anno 2014 e di 50 milioni di euro per l’anno 2015. Almeno il 10% della dotazione annuale è riservato a investimenti da parte di fondi di micro-seed autonomi o gestiti da incubatori privati.
La partecipazione al fondo è aperta a soggetti privati o pubblici che intendono investire secondo le modalità stabilite dal regolamento.
Il capitale pubblico erogato non deve essere superiore al 50% del totale del capitale proprio dei soggetti beneficiari nel caso di fondi che operano prevalentemente nel “venture capital”, “early stage capital” e capitale di espansione, e al 75% nel caso di fondi per incubatori privati o fondi di micro-seed.

Il capitale pubblico erogato beneficerà di una quota della remunerazione prodotta dai soggetti beneficiari. La remunerazione delle risorse pubbliche è sospesa oltre una soglia massima di redditività.

SOSTEGNO ALLE STARTUP: ALTRE MISURE. Per le startup è prevista anche una deduzione sul reddito di capitale. Per i casi di pagamento da parte di una startup di prestazioni professionali o lavorative con quote della società per azioni, per le azioni cedute è prevista l’esenzione da ogni onere fiscale e contributivo.
Sono inoltre previste esenzioni per startup in alcuni Comuni in aree con elevato tasso di sviluppo, dotate di grandi imprese, università e di centri di ricerca, e di collegamenti terrestri nazionali ad alta velocità e vicini ad aeroporti internazionali.
C’è poi un Fondo rotativo, istituito presso il ministero per lo Sviluppo economico, per il finanziamento di incubatori privati di operatori nella comunicazione. In questi casi, le voci di spesa sono finanziabili a tasso agevolato e non includono la dotazione patrimoniale per il finanziamento delle startup incubate.
Altre misure riguardano la semplificazione per chi avvia una startup nei servizi elettronici e digital. Tra esse, è prevista la possibilità di costituire la società attraverso lo sportello unico per le attività produttive, o attraverso la comunicazione elettronica alle Camere di commercio. Le startup con fatturato annuo inferiore a 1 milione di euro sono esentate dal versamento degli oneri contributivi e previdenziali per il primo anno di attività.
Inoltre gli enti pubblici potranno mettere gratuitamente a disposizione delle nuove startup innovative immobili per un periodo di dieci anni. Ci sono sgravi contributivi per l’apprendistato nel settore delle tecnologie della comunicazione.
Per il triennio 2013-15 è prevista, inoltre, in via sperimentale, una detassazione per le micro e piccole imprese dei ricavi del commercio elettronico internazionale. La detassazione si applica per pagamenti elettronici dall’estero inferiori a 5 mila euro.

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