Mettendo insieme i 7 miliardi stanziati dal Governo nel piano nazionale per la banda ultralarga e gli investimenti di Telecom Italia gli obiettivi dell’Agenda digitale saranno raggiungibili. Lo afferma Giuseppe Recchi, presidente di Telecom Italia, commentando l’annuncio del sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli al convegno “Internet, jobs&skills: an opportunity for growth”. “Non chiediamo soldi – dice conversando con i giornalisti – ma un piano industriale certo e definito, capace di stimolare gli investimenti privati perchè il governo italiano nel raggiungere gli obiettivi di sviluppo fissati dall’Agenda digitale può contare su Telecom Italia, che e’ un’azienda al servizio del paese, con grandi competenze e una grandissima infrastruttura. Un importante partnership pubblico-privata si può compiere”.
“Sono dispiaciuto – ha sottolineato Recchi – di continuare a vedere che Telecom continua ad essere citata per operazioni straordinarie come il Brasile e non per la grandissima capacità tecnologica. E’ assurdo sentir parlare di progetti fantasiosi di separazione della rete o vedere personaggi che si interfacciano con le istituzioni parlando di piani industriali più o meno fantasiosi, mentre noi siamo concentrati sullo sviluppo della rete e dell’ultrabroadband. Abbiamo una rete capillare, importante, che va potenziata e amplificata, partiamo da li. Quelle sulla separazione sono fantasie. Telecom è un’azienda privata che investe fortemente nel Paese. Siamo un orgoglio del Paese e di questo il Paese deve approfittare. Un Paese senza grandi aziende non va da nessun parte”.
Quanto al tema del Workshop, le competenze digitali, Recchi ha sottolineato che “la Commissione europea stima che ci sarà entro il 2017 mancanza di skills, di competenze, in Ict per 900mila posti di lavoro. Il lavoro del futuro sarà diverso e dobbiamo cercarlo oggi, facendo preparare i nostri figli e chi già lavora per adattarli alle nuove richieste – ha aggiunto – Prima ce ne accorgiamo prima ci salviamo”. “Ogni miliardo di euro investito in prodotti di broadband crea 20mila posti di lavoro – ha sottolineato Recchi – Viviamo nell’era dell’industria 4.0, la digitalizzazione e l’interconnessione tra le macchine sono la vera sfida. L’innovazione ha successo, perché migliora la vita della gente e crea nuove opportunità. L’Ict ci sta cambiando la vita, ma non si vede ancora”.
“Come Telecom Italia siamo protagonisti della vita tecnologica e ci preoccupiamo di quelle che saranno le skills richieste – ha aggiunto Recchi – L’Hi-tech sta modificando il mondo del lavoro e il mercato, il futuro sarà gramo se non si investe in questo. La diffusione delle nuove tecnologie potrebbe essere utile per affermare nuove imprenditorie – ha concluso il presidente di Telecom – e nuovi modelli di business”. Sulla copertura della fibra, Recchi ha spiegato che “Sarà del 25% per il fisso entro il 2016 e dell’85% per il mobile. Attualmente la domanda è pari al 10%. Noi facciamo un business capital intensive che ha costi importanti – ha spiegato – e gli investimenti in infrastrutture vanno gestiti, servono piani e regole certe, soprattutto sulle tariffe”.