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Akamai: in Italia ultrabroadband a +1,6%, ma cala il broadband “tradizionale”

Nel secondo trimestre dell’anno -14% di utilizzo della banda larga nel nostro paese. Un brusco calo che stabilizza al 28% la penetrazione. Di contro cresce l’high broadband ma siamo al penultimo posto in Europa. Dietro di noi solo la Turchia

Pubblicato il 17 Ott 2012

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In Italia l’utilizzo della banda larga fino a 4 Mbps è diminuita del 14% nel secondo trimestre del 2012 rispetto ai primi tre mesi dell’anno e dell’8,5% rispetto a un anno fa. Un dato soltanto parzialmente compensato dall’incremento dell’1,6% nell’adozione di connessioni ultra broadband rispetto al primo trimestre con una capacità superiore a 10 Mbps. Ad oggi soltanto il 2,6% degli italiani è servito da connessioni high broadband. La penetrazione della banda larga resta stabile al 28% della popolazione nel nostro paese. In sintesi, l’Italia a livello Ue si piazza al penultimo posto per connessioni a banda larga sia broadband (fino a 4 Mbps) sia ultra broadband (sopra i 10 Mbps), davanti al fanalino di coda che è la Turchia.

Questa la fotografia scattata da Akamai, che ha pubblicato il rapporto sullo stato di Internet nel secondo trimestre del 2012. La Svzzera, con il 22%, è il paese europeo dove si registra la maggior percentuale di connessioni high broadband, mentre in Repubblica Ceca e Regno Unito la percentuale è cresciuta sopra al 10% nello stesso periodo.

“Sulla base dei dati reali che passano sulle nostre macchine, in Italia nel secondo trimestre abbiamo registrato una decrescita del 14% degli utenti connessi in larga banda superiore a 4 Mbps – dice Alessandro Livrea, Major Account Executive di Akamai – nello stesso periodo, il traffico high broadband, con velocità superiore a 10 Mbps, è cresciuto appena dell’1,6%. La penetrazione della banda larga è al 28%, stabile, al penultimo posto in Europa. Fra i motivi potenziali del calo del traffico a banda larga si possono annoverare un incremento del tasso di abbandono dell’Adsl e il progressivo degrado dell’infrastruttura in rame”.

Anche sul fronte della velocità media di connessione il nostro paese è indietro, attestandosi a 4 Mbps nel secondo trimestre, più lenta del 3% rispetto al trimestre precedente e del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2011. In questa speciale classifica l’Itala è di nuovo penultima su scala europea, peggio di noi sempre soltanto la Turchia.

Per quanto riguarda il tasso di penetrazione di Internet a livello globale, l’Italia si piazza al nono posto, con una crescita di indirizzi Ip del 25% rispetto allo stesso trimestre del 2011.

Sul fronte degli attacchi informatici, la Cina è maglia nera fra i paesi che generano attacchi informatici, con il 16% degli attacchi osservati, a seguire gli Usa (12%) e Turchia (7,6%). L’Europa rappresenta il 36% degli attacchi globali e l’Italia entra al nono posto nella top ten dei paesi che generano il maggior numero di attacchi informatici, responsabile del 2,1% degli attacchi globali, in crescita dell’1,9% rispetto al trimestre precedente.

Infine, il capitolo della connettività mobile mostra che il 38% delle richieste su reti mobili proviene da Android, il 33% da Safari, il 23% da Opera Mini e il 4% da Blackberry. In Italia c’è un gap di circa 1,3 Mbps fra il provider che offre la velocità di connessione mobile media maggiore (3,09 Mbps) e quella minore (1,8 Mbps).

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