Telefonica uscirà dal capitale di Telecom Italia, subito dopo aver completato ll0acquisizione dell’operatore brasiliano di banda larga Gvt, che rafforzerà la sua posizione sul mercato più importante dell’America Latina. E’ quanto ha assicurato oggi il presidente di Telefonica, Cesar Alierta, in dichiarazioni ai media nell’incontro sulle telecomunicazioni indetto all’Università Menendez Palayo dal patronato del settore Ametic.
“Non vogliamo stare in Telecom Italia”, ha detto Alierta, nel rilevare che la compagnia spagnola “ha appreso molto” durante il periodo di presenza in Telecom. E ha sostenuto che “il non essere italiani” è stata la principale barriera trovata da Telefonica per giungere a nuovi accordi con Telecom.
Il presidente del gruppo spagnolo ha ricordato che, all’inizio dell’estate, ha collocato nons convertibili in azioni di Telecom Italia. Successivamente, ha offerto a Vivendi la possibilità di acquisire l’8,3% del capitale di Telecom nell’operazione di acquisto della brasiliana Gvt.
Vivendi, la scorsa settimana, ha scelto l’offerta finanziariamente più interessante per la controllata brasiliana e ha deciso di proseguire negoziati in esclusiva con Telefonica, respingendo di fatto la proposta di Telecom.
La compagnia spagnola ha inoltre in essere un prestito convertendo, e quindi l’obbligo di vendere a termine una partecipazione fino al 9% del capitale di Telecom Italia, ma con clausole di riacquisto del bond anche per qualunque “ragione che non consenta il traferimento delle azioni Telecom Italia”, dice la nota Telefonica di inizio agosto. Il bond scade a luglio 2017.
L’azionista di riferimento di Telecom Italia, con il 22,4% del capitale, è la holding Telco, controllata da Telefonica, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Generali. I soci hanno però disdetto il patto e la holding è destinata sciogliersi a breve. Il gruppo spagnolo diventerà quindi il primo azionista del gruppo, con poco meno del 15% del capitale.