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America Movil pronta scendere sotto al 50% del mercato messicano

La compagnia studia la cessione di alcuni asset per adeguarsi alle norme sulle Tlc in discussione al Parlamento che le impongono di favorire la concorrenza. Alla finestra AT&T e Telefonica

Pubblicato il 09 Lug 2014

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Il rischio di ricevere sanzioni dall’authority antitrust messicana è molto alto, e per questo America Movil ha deciso di correre ai ripari e organizzarsi per cedere alcuni asset, con l’obiettivo di scendere nelle proprie quote di mercato fisso e mobile nel Paese centroamericano sotto al 50%. Oggi la società di Carlos Slim, che per questo era finita sotto alla lente dell’Ifetel, conta sul 70% degli abbonati Mobile e sull’80% di quelli alla rete fissa messicana. Da qui la decisione di cedere alcuni asset a una società indipendente e separare le torri e le infrastrutture passive.

“La decisione – si legge in un comunicato dell’azienda – serve a rendere non più preponderanti Telmex e Telcel e di conseguenza soggetti a regolamentazioni asimmetriche, e di essere in grado di accedere alla la fornitura di servizi convergenti”.

“Sarà interessante vedere quali asset verranno venduti – commenta un analista di Citi – ma credo che saranno alcune attività con margini piuttosto bassi e quindi il denaro incassato come l’Ebitda perso non possono essere significativi. La nota suggerisce che i beni saranno venduti a un nuovo operatore piuttosto che a player già presenti sul mercato. Nel mobile potrebbe entrare AT&T mentre sul fisso – suggerisce l’analista – Telefonica potrebbe potenzialmente prendere alcuni asset”.

La strategia di America Movil ha subito una forte accelerazione da quando, la settimana scorsa, il Senato messicano ha approvato la nuova legge sulle tlc, ratificata ieri nei termini generali anche dal Congresso, che ha aperto la discussione a eventuali modifiche. Secondo le nuove norme America Movil potrebbe essere costretta a condividere porzioni della sua rete ed eliminare le ‘fees’ degli altri operatori. Tutti gli operatori dovranno eliminare dal prossimo anno le tasse sulla ‘lunga distanza’ e smettere di fare chiamate non autorizzate promozionali agli utenti.

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