La restituzione, sostituzione e riparazione degli smartphone
Android costa agli operatori mobili fino a 2 miliardi di dollari
l’anno: secondo la società dei servizi wireless Wds, i costosi
problemi hardware sono più comuni sui device Android che sugli
Apple iPhone o sui cellulari BlackBerry di Research In Motion, che
esercitano un controllo più severo dulle componenti utilizzate nei
loro telefoni.
La società ha analizzato da vicino i quattro sistemi operativi
mobili dominanti e scoperto che la frammentazione
dell'ecosistema Android porta in media a una maggiore
propensione alla “hardware failure” per i cellulari basati
sulla piattaforma di Google: il 14% delle richieste di assistenza
tecnica per i cellulari Android riguarda l’hardware contro
l’11% per Windows Phone, il 7% per iOS e il 6% per BlackBerry
Os.
“Occorre chiarire che la nostra analisi non ha trovato errori
inerenti al software Android”, chiarisce Tim Deluca-Smith, vice
president of marketing di Wds. “La sua apertura ha permesso
all’ecosistema di crescere in modo fenomenale ed è proprio la
gestione di questo successo la parte difficile”.
Secondo Wds, infatti, l’introduzione di hardware low-cost
(telefonini a prezzi molto economici, spesso di vendor asiatici
poco conosciuti), le tante personalizzazioni del software e la
necessità di distribuire gli aggiornamenti dell’Os ai
consumatori mettono pressione sugli operatori perché possono
aumentare i casi in cui sono necessarie riparazioni e
assistenza.
"Il prezzo con cui vengono prodotti e poi venduti molti dei
device Android può sembrare molto attraente, ma quando si guarda
al total cost of ownership è tutta un’altra storia",
afferma Deluca-Smith. I problemi dell’hardware sono una
preoccupazione per i carrier perché costosi da riparare. Mentre
gli errori nel software o nella configurazione si possono ovviare
anche con collegamenti da remoto col customer service o
aggiornamenti online, se qualche componente hardware non funziona,
l’utente restituisce il cellulare e l’operatore deve occuparsi
della riparazione o sostituzione, con costi che secondo Wds
ammontano a una media di 80 sterline a device.
Perciò, conclude Wds, anche se Android ha aiutato a portare gli
smartphone al mercato di massa (ha uno share globale del 57% nel
terzo trimestre, secondo Canalys), il suo successo comporta dei
costi, soprattutto quando gli operatori telecom supportano device
economici di marchi sconosciuti. Per Deluca-Smith, "Al
momento, Android è un po’ un Far west”.