L'APPELLO

Anitec: banda larga, no a tagli nel budget Ue

L’associazione scende in campo contro la proposta di Van Rompuy di ridurre le risorse per il Cef. Cristiano Radaelli: “Così si rischiano ulteriori effetti depressivi”

Pubblicato il 07 Feb 2013

Federica Meta

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Anitec scende in campo contro la proposta del Presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, di ridurre i finanziamenti per infrastrutture di telecomunicazioni per ottenere un accordo sul bilancio dell’Unione europea. “Il taglio del 25% degli investimenti proposto dal Presidente Van Rompuy è per noi insostenibile – spiegaa Cristiano Radaelli, presidente di Anitec – Ribadiamo l’importanza fondamentale della larga banda per supportare gli obiettivi di sviluppo previsti per l’Europa dall’implementazione dell’Agenda Digitale. Eventuali tagli alla proposta della Commissione per il programma Cef (Connecting Europe Facility) avrebbero un effetto di ulteriore depressione sulla crescita economica e aggraverebbero la situazione di ritardo nella possibilità dei cittadini di accedere alle connessioni a larga banda. Anitec chiede perciò al Governo italiano attuale e alle forze politiche in campo per la prossima tornata elettorale di supportare la conferma degli investimenti previsti per la connettività digitale, come leva fondamentale per lo sviluppo economico del nostro Paese e dell’Europa”.

Nel Consiglio Europeo in corso oggi e domani viene discusso il budget europeo 2014-2020 e, con esso, l’investimento per la realizzazione di una importante infrastruttura multinazionale per i trasporti, l’energia e le telecomunicazioni, quale la Connecting Europe Facility (Cef). Secondo Anitec Da ciò ne conseguirebbe un ritardo nello sviluppo di reti ad alta velocità a banda larga, colpendo la crescita economica e l’industria. A supporto degli investimenti è invece il Commissario per l’Agenda digitale Neelie Kroes, che propone il mantenimento dello stanziamento di 50 miliardi di euro per il periodo 2014-20 per la realizzazione della Cef, in cui una parte fondamentale viene giocata dalla realizzazione di reti di telecomunicazioni a banda larga (9,2 miliardi di euro).

Nei giorni scorsi contro i tagli si era schierata anche Etno. In una lettera inviata ai presidenti ai presidenti di Consiglio, Commissione e Parlamento Ue, e al premier irlandese Enda Kenny (il cui paese detiene la presidenza semestrale di turno dell’Ue) l’associazione aveva voluto reiterare il supporto del settore alla “Connecting Europe Facility (Cef)“. “Una possibile riduzione del budget destinato al capitolo Ict della Connecting Europe Facility – si legge nella lettera firmata da Luigi Gambardella, Chairman di Etno – andrebbe a detrimento dello sviluppo di un’infrastruttura critica per la futura competitività dell’economia europea”. Tagliare in modo sostanziale le risorse per la Cef sarebbe, sottolinea Gambardella, una “decisione miope” in quanto “le reti a banda larga costituiscono un’infrastruttura critica per la competitività dell’economià europea”.

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