SECURITY

Antifurto smartphone obbligatorio negli Usa, ma le telco sono contrarie

Industria wireless e Tlc contro la nuova norma approvata in California (ma ce n’è una simile nel Minnesota) che impone il “kill switch”. Per i produttori inadempienti previste multe fino a 2.500 dollari

Pubblicato il 27 Ago 2014

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Approvato il testo che impone ai produttori di distribuire i device con il “kill switch” attivato per default. L’associazione americana dell’industria Wireless CTIA si dichiara scettica, le telco temono la diminuzione delle revenue dai servizi di assicurazione dei dispositivi. A chi trasgredisce, una multa fino a 2500 dollari per dispositivo non in regola.

di Domenico Aliperto

Ha già creato divisioni e polemiche l’approvazione nello Stato della California della legge che impone l’obbligo ai produttori di smartphone di equipaggiare i device con il sistema del blocco del dispositivo attivato come impostazione predefinita. Jerry Brown, il governatore successore di Arnold Schwarznegger, ha firmato lunedì il documento presentato a febbraio dal senatore Mark Leno e promosso dal procuratore distrettuale di San Francisco George Gascon, in cui si rende obbligatoria l’adozione del cosiddetto kill switch. L’iniziativa non è in realtà inedita: segue a ruota una legge analoga promulgata a maggio dallo Stato del Minnesota, che però non impone ai produttori di distribuire i device con l’opzione attivata di default .

Ed è su questo piano che per esempio la CTIA, organizzazione americana che rappresenta l’industria del Wireless, si è dichiarata scettica, adducendo la ragione che il kill switch in molti casi può essere eluso dagli hacker. “L’azione intrapresa è superflua, vista l’ampiezza delle iniziative intraprese dal settore”, ha dichiarato Jaime Hastings, vice president of External and State affairs dell’associazione. “Discipline diverse da Stato a Stato, come quest’ultima, annullano l’efficacia di quelle iniziative, e finiscono per danneggiare i consumatori”. C’è però da dire che tutti i principali produttori di hardware, da Apple a Samsung passando per Motorola, HTC, Huawei e Nokia, sono sempre stati a favore del kill switch. Chi lo vede meno di buon occhio sono piuttosto le telco, che negli ultimi anni hanno trovato nei servizi assicurativi contro il furto dei terminali una fonte di revenue decisamente profittevole. “L’introduzione dell’obbligo di equipaggiare i telefoni con la app attivata potrebbe indurre i consumatori a diminuire la richiesta di questo tipo di servizi”, ha commentato Carl Howe, vice president di 451 Research, società specializzata nella ricerca e nella consulenza in ambito tecnologico.

Ma lo Stato della California tira dritto. Il furto di smartphone lungo la West Coast è diventato un fenomeno endemico, superando le statistiche nazionali: secondo un report della società di sicurezza Lookout, in tutto il territorio degli Stati Uniti, su dieci possessori di telefoni uno è stato derubato e solo nel 2013 tre milioni di americani (quasi il doppio rispetto all’anno precedente) sono stati vittime di un furto relativo a un mobile device. Nella sola San Francisco, i furti di smartphone rappresentano il 65% dei crimini denunciati. A Oakland si raggiunge la percentuale record del 75%.

“Raramente un problema di ordine pubblico può essere fronteggiato grazie a una soluzione tecnologica”, ha dichiarato George Gascon, “ma oggi i possessori di telefonini possono tirare un sospiro di sollievo”. A stare bene attenti ora dovranno essere i produttori: per ogni smartphone venduto senza il kill switch attivato è prevista una multa dai 500 ai 2500 dollari.

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