At&t accantona 4 miliardi: in bilico il merger con T-Mobile

La telco americana ha messo in bilancio l’importo come “perdita” relativa al mancato deal. Ritirata la richiesta di approvazione del merger alla Fcc

Pubblicato il 25 Nov 2011

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At&t crede sempre di meno nella possibilità di portare a casa
l’accordo di acquisizione di T-Mobile Usa. Tanto da registrarne
già le conseguenze sui conti: la telco americana ha deciso di
mettere nel proprio bilancio una perdita di 4 miliardi di dollari,
pari ai costi della possibile interruzione del deal. At&t e
T-Mobile Usa hanno anche ritirato la richiesta di approvazione
presso la Federal communications commission per concentrarsi
sull’ottenimento del via libera del dipartimento di Giustizia,
che come noto ha in corso una causa contro il mega-merger.

“Quello che ci dicono queste manovre di At&t è che i consulenti
della telecom hanno concluso che il deal probabilmente fallirà e
hanno spinto l’azienda a registrarne i costi”, commenta Will
Draper, analista dell’Espirito Santo a Londra, secondo cui le
chance che la fusione vada in porto sono ora circa il 10%, contro
la precedente stima del 25%.

Il costo di 4 miliardi messo in conto da At&t include i 3 miliardi
cash e il miliardo in valore dello spettro mobile che
l'americana dovrà versare a Deutsche Telekom come penale se la
transazione non sarà effettuata. “At&t e Deutsche Telekom
continuano comunque a perseguire l’obiettivo di vendere le
attività mobili americane di Deutsche Telekom a At&t e stanno
prendendo queste misure per agevolare la considerazione di tutte le
opzioni da parte della Fcc e focalizzare i propri sforzi
sull’ottenimento del via libera antitrust da parte del
dipartimento di Giustizia”, dichiara At&t.

“E’ un cammino tutto in salita per Deutsche Telekom e At&t”,
osserva Jan Goehmann, analista di Norddeutsche Landesbank
Girozentrale ad Hannover. “Sicuramente dovranno modificare i
progetti originari”.

At&t e Deutsche Telekom pensano comunque di ripresentare la
richiesta di approvazione alla Fcc in un secondo tempo, “non
appena sarà opportuno”, fanno sapere. “Non significa che
abbiamo rinunciato all’operazione”, aggiunge un portavoce della
telco tedesca.

Ma anche se At&t dovrà addossarsi costi non indifferenti, il
fallimento del merger danneggerà ancor più gravemente Deutsche
Telekom, sia dal punto di vista operativo che finanziario, secondo
Moody's Investors Service. L’agenzia di rating prevede
infatti che la tedesca sceglierà probabilmente di uscire dal
mercato americano, anche se l’accordo non andrà in porto. Se
invece resterà negli Stati Uniti, dovrà aumentare la propria
competitività, per esempio con accordi di network-sharing con gli
altri operatori.

Come noto, la fusione tra At&t e T-Mobile creerebbe il maggior
carrier wireless americano per abbonati, con uno share di mercato
di circa il 43%. Non solo le concorrenti Verizon e Sprint Nextel,
ma anche il dipartimento di Giustizia e la Fcc vedono un forte
rischio di concentrazione. Per Moody’s le probabilità che il
deal si faccia sono scese sotto il 50% e comunque per ottenere il
via libera delle autorità At&t dovrà adattarsi a dei compromessi,
tra cui vendere almeno il 25% degli asset di T-Mobile.



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