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Bagnasco, Sparkle: “Connettività e multicloud le chiavi di volta”

Il Chief Technology Officer del provider internazionale del Gruppo Tim: “L’impatto del traffico sulle grandi direttrici è sempre più intenso e la domanda di valore aggiunto sempre maggiore. Non bastano infrastrutture potenti, servono servizi innovativi”

Pubblicato il 21 Mag 2021

Enrico Bagnasco

Progetti, iniziative, partnership votate a spingere sul fronte connettività-servizi. Sparkle, provider internazionale e colosso della connettività, una fra le pochissime aziende italiane di settore con un vero profilo internazionale, è al lavoro per estendere gli orizzonti. Potenziare la connettività sì, ma anche e soprattutto per lo sviluppo di servizi innovativi.
Come tutto questo stia avvenendo lo ha spiegato Enrico Bagnasco, Chief Technology Officer del provider, che ha fatto il punto sulle attività in corso.

“Il punto di vista dal quale noi ci muoviamo – ha premesso – è complementare a quello più diffuso, anche nel dibattito pubblico. Non tanto l’accesso ad internet, quando l’aggregato, la somma degli accessi verso il cloud, gli Ott, le grandi direttrici internazionali. Insomma, noi vediamo l’altra faccia del problema e siamo consapevoli del fatto che, man mano che i servizi diventano digitali e ci si sposta sull’ultrabroadband, l’impatto sul traffico nelle grandi direttrici internazionali si fa più intenso”.

Risultato? Creare infrastrutture sempre più potenti (18 terabyte al secondo su coppia di fibre, ad esempio) non basta a rispondere alle crescenti e sempre più pressanti richieste del mercato e “l’enfasi sui servizi è così alta che il tema è ormai trovare vie nuove e diverse, che evitino i single point of failure, sia nei punti di attraversamento sia nei punti approdo dei cavi. Il tutto – puntualizza Bagnasco – in un momento in cui gli Ott hanno trasformato completamente la nostra industria: per anni il mondo dei cavi sottomarini è stato gestito da grandi consorzi, ora il grosso dei nuovi cavi è realizzato da piccoli gruppi di due o tre soggetti, di cui uno è un Ott”.

Verso “evoluzioni industriali interessanti”

Insomma, tutto si trasforma. Ma “questo set di connettività base sempre più sicura” rappresenta ormai una certezza. E una base per “costruire varie cose – chiarisce ancora il Chief Technology Officer -: ci sono ad esempio evoluzioni infrastrutturali interessanti, come i punti di approdo dei cavi sottomarini che stanno diventando degli hub. Sono nodi che destano l’interesse degli operatori perché questi vogliono sì l’accesso diretto, ma in un punto nel quale possono interconnettersi fra loro”.

E poi la dimensione enterprise multinazionali: altro punto di evoluzione dei servizi. “Il mercato di partenza era di tipo carrier-to-carrier – fa notare Bagnasco -, mentre ora le multinazionali sono nostri clienti diretti e rappresentano un grande elemento di sviluppo”, che brama connettività proprio per la sua essenza di realtà che vive ormai in rete.
E ancora, guardare al futuro anche con uno sguardo “nuovo”. Magari con le “esplorazioni ‘esoteriche’ sui cavi sottomarini che possono diventare sensori, ad esempio di fenomeni naturali come terremoti e maremoti, in un’ottica di prevenzione ambientale”.

Multicloud per una proposta internazionale concreta

Ma Sparkle non si ferma qui. Solo lo scorso febbraio il provider ha annunciato l’ingresso in Ocre per accelerare l’adozione della tecnologia cloud nella comunità scientifica europea. Segno che il multicloud è sempre più al centro della vision? Bagnasco conferma, spiegando che l’“80% del traffico broadband generato dai clienti transita su reti di lunga distanza per andare sul cloud. Quindi la combinazione connettività internazionale-multicloud, inquinato strategia che ha al cuore la totale affidabilità delle applicazioni digitali, è essenziale per offrire una proposta concreta”.

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