DIGITAL DIVIDE

Banda larga, 140 mln per la Sicilia. Catricalà: “Al passo con l’Europa”

Via al piano congiunto Regione-Mise per azzerare il digital divide. Il viceministro alle Comunicazioni punta a portare a termine il progetto entro due anni. Stimati 600 nuovi posti di lavoro. Simona Vicari: “Sarà più facile raggiungere gli obiettivi della Digital Agenda europea”

Pubblicato il 10 Lug 2013

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Investimenti pari a circa 140 milioni di euro per recuperare il digital divide in Sicilia e avvicinarla al resto del Paese. E’ l’obiettivo del programma cofinanziato dalla Regione e dal ministero dello Sviluppo economico per il completamento del piano nazionale per la banda larga e ultralarga e della Ran, una rete evoluta in fibra ottica al servizio della pubblica amministrazione. I progetti, ha detto il ministro della Pubblica amministrazione e semplificazione Gianpiero D’Alia, che li ha illustrati oggi a Palermo assieme al viceministro dello Sviluppo economico Antonio Catricalà e al sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari, “sono un nodo strategico perche attraverso la realizzazione delle infrastruttura telematica nella nostra Regione. Con queste iniziative crescono le imprese e lo sviluppo e anche l’efficienza della pubblica amministrazione”.

Tre le direttrici del piano. La prima riguarda il completamento del piano nazionale della banda larga, finanziato con 7 milioni di euro a valere sui fondi del Po Fesr e 3 milioni a valere su fondi del ministero dello Sviluppo. Previsti contributi per progetti di investimento per la dotazione di apparati tecnologici di oltre 400 aree comunali, con interventi da completare nei prossimi due anni.

Si renderà così disponibile la banda larga a oltre 120mila cittadini, con l’apertura di 240 cantieri e l’impiego di circa 40 persone tra progettisti, tecnici, operai. Il secondo intervento riguarda la banda ultralarga con un investimento di 75 milioni di euro e il coinvolgimento di 20 Comuni. Si prevede di mettere in opera oltre 5 milia chilometri di rete ottica con l’impiego di 600 persone. L’ultimo intervento riguarda il completamento della Regional access network (Ran), la rete in fibra ottica evoluta che collegherà tutte le sedi della pubblica amministrazione regionale e altri siti di rilevanza nazionale per un importo complessivo dei lavori di 51 milioni di euro.

“Oggi presentiamo questo piano di completamento della banda larga in Sicilia. Altri dodicimila cittadini potranno connettersi ad alta velocità – ha evidenziato il viceministro alle Comunicazioni, Antonio Catricalà – La regione si metterà così al passo con il Paese e con l’Europa. Inoltre, la banda ultra larga raggiungerà circa venti Comuni con un progetto che riguarderà soprattutto ospedali e gli enti locali. Questo permetterà sviluppo in tutti i settori. In due anni potremmo raggiungere l’obiettivo di aumentare la velocità e raggiungere molte famiglie in più. Tar permettendo, in due anni vorremmo raggiungere l’obiettivo, fatti gli scavi necessari e condotto la fibra in tutti i luoghi soprattutto dove non c’è mercato”.

“I dati di Agcom di ieri non sono confortanti se più di un terzo della popolazione italiana ancora non naviga sulla rete – ha ricordato il ministro D’Alia – I progetti che sulla banda larga e sulla banda ultra larga e i progetti che riguardano la connessione telematica delle pubbliche amministrazioni siciliane, sono un nodo strategico perché attraverso la realizzazione dell’infrastruttura telematica in Sicilia crescono le imprese e cresce lo sviluppo come l’opportunità di scambio”.

Il progetto permetterà anche la creazione di nuovi posti di lavoro che, secondo le stime di Catricalà, saranno 600. “Oltre ai posti di lavoro diretti – ha puntualizzato Catricalà – bisogna considerare un indotto che avrà una propria forza in virtù della nuova strada su cui potrà viaggiare, pensiamo all’e-commerce a al turismo ad esempio”.

Secondo Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo Economico “il rilancio dell’Italia non può prescindere dalla modernizzazione dei servizi alle imprese e ai cittadini e quindi dall’intensificazione della diffusione della banda larga e ultralarga”.

“Un investimento di prospettiva che oltre a ridurre il digital divide, che penalizza fortemente il nostro Paese rispetto ai principali Paesi europei, contribuirebbe a mettere in pratica in tempi brevi tutte quelle misure di semplificazione amministrativa contemplate nell’agenda digitale europea -ha ricordato Vicari – In questo senso da un lato la Regione Sicilia, con un importante investimento, e dall’altro il Ministero dello Sviluppo Economico sono intervenuti in maniera coordinata per recuperare il ritardo che il territorio siciliano soffre, avvicinandolo al resto del Paese”.

“Già nel decreto sviluppo bis, di cui sono stata relatrice, stanziammo 150 milioni di euro nel 2013 per il completamento del piano nazionale banda larga da utilizzare nelle aree dell’intero territorio nazionale, tenendo conto delle singole specificità territoriali e della copertura delle aree a bassa densita’ abitativa, definite dal medesimo regime d’aiuto – ha concluso – Adesso quanto fatto in Sicilia rappresenta un segnale forte che mandiamo a tutta l’Italia, della presenza dello Stato e delle Istituzioni che lavorano in sinergia con le realta’ locali per il proprio popolo e per migliorare i servizi”.

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