NUOVE TECNOLOGIE

Banda larga, minitrincee al centro della scena

Le nuove tecnologie per la posa della fibra indicate dal ministero dello Sviluppo economico riducono anche gli incidenti nei cantieri e il consumo energetico

Pubblicato il 17 Set 2014

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Basso impatto ambientale, riduzione degli incidenti nei cantieri e riduzione del consumo energetico. Sono i vantaggi della trenchless technology, la tecnologia senza scavi, l’insieme di tecniche e sistemi che permettono di effettuare la posa, l’esercizio e la manutenzione delle reti dei sottoservizi riducendo al minimo, o eliminando del tutto, lo scavo a cielo aperto. E’ la tecnica, detta anche minitrincea, indicata dal decreto del ministero dello Sviluppo economico per la posa delle reti di banda larga e fibra ottica nei comuni italiani. Di questo si è parlato nel corso del seminario specialistico “Il ruolo dei Comuni per lo sviluppo delle infrastrutture di rete: piano banda larga, regolamento nazionale scavi e catasto delle reti”, che si è tenuto questa mattina nella Prefettura di Napoli.

La giornata formativa si è posta come obiettivo quello di introdurre ai vantaggi delle tecnologie trenchless, riconosciute come preferite dal decreto del Ministero dello Sviluppo economico del 1° ottobre 2013 per la posa delle infrastrutture di rete, come alternativa allo scavo tradizionale, rispetto al quale “permettono scavi più veloci e quindi cantieri più piccoli, con la drastica diminuzione dei disagi per i cittadini nel momomento della posa delle reti di banda larga e fibra ottica”, ha spiegato il presidente di Iatt (Italian association for trenchless technology), Paolo Trombetti.

Ad aprire il convegno è stato Ruggero Lensi, direttore Relazioni esterne, sviluppo e innovazione di Uni, ente nazionale italiano di unificazione. “Uni – ha dichiarato Lensi – ha collaborato con iatt nella definizione della specifica tecnica di riferimento, per definire quali sono le modalità operative corrette per realizzare una minitrincea, la nuova tipologia innovativa che consente, con basso impatto ambientale, di portare la banda larga all’interno dei Comuni”.

Questa attività “consentirà alle pubbliche amministrazioni di operare sul territorio nel modo più ottimale possibile”. Iatt e Anci, l’associazione dei Comuni italiani, hanno recentemente sottoscritto un protocollo d’intesa che rinnova gli impegni assunti dalle parti nella diffusione presso gli enti locali di soluzioni innovative, sia di carattere tecnico-scientifico che di natura amministrativa relativamente alle attività di posa e manutenzione degli impianti e delle reti sotterranee dei servizi di pubblica utilità e di gestione del suolo e del sottosuolo urbano.

La cosiddetta minitrincea, frutto della tecnologia trenchless, “riduce i disagi per i cittadini”, ha spiegato Mauro Savini dell’Anci nazionale. Per questo “come Anci proviamo a diffondere e a far conoscere queste tecniche perché i Comuni possano utilizzarle senza problemi”, ha aggiunto Savini. Lo sviluppo della banda larga è anche una corsa contro il tempo, ha ricordato Fulvio Parente, responsabile della rete Sud di Telecom Italia: la realizzazione delle infrastrutture in Campania dovrà essere ultimata “entro giugno 2015 – ha spiegato – altrimenti si perde il finanziamento europeo”.

Tra un anno la Campania potrebbe essere coperta da banda larga “per il 75%, prima regione in Italia, perfettamente in linea con l’Agenda digitale europea che prevede il 100% nel 2020″. Dal convegno, ha aggiunto Parente, “è partito un messaggio importante: tutti dobbiamo contribuire, serve un lavoro comune per non perdere il treno che la Comunità europea ci ha concesso”.

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