LA PROPOSTA

Banda larga, Oettinger: “Aree rurali, contratti più lunghi anti-digital divide”

Per colmare il gap delle rural areas il Commissario alla Digital Economy propone incentivi alla diffusione della banda larga “a vantaggio delle tlc” oltre che dei consumatori: “Chi investe ha bisogno di prevedibilità sui ricavi”

Pubblicato il 14 Nov 2014

L.M.

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Incentivare la banda larga in tutta Europa, specialmente nelle aree rurali: lo sollecita Günther Oettinger, Commissario europeo alla Digital Economy, in un articolo pubblicato oggi sul suo blog. Il politico ricorda che nelle aree rurali di tutta la Ue, più di 4 abitazioni su 5 non dispongono di una connessione Internet veloce. E molti milioni di individui non sono in grado di fruire delle più recenti innovazioni digitali. D’altra parte “le persone vogliono fare acquisti, usare Skype, scaricare musica e video velocemente senza attendere per colpa di una connessione internet troppo lenta”.

Per questo, sottolinea Oettinger, il broadband veloce è “cruciale per la nostra futura prosperità, ed essenziale per le prospettive occupazionali ed economiche”.

Fatte queste premesse, il Commissario sottolinea come la Commissione Ue intenda portare a tutti entro il 2020 la banda larga veloce, superiore a 30 Megabits al secondo. “Non è un compito semplice – ammette – perché necessita di decine di miliardi di euro di investimenti. D’altra parte gli europei hanno bisogno di concorrenza e scelta. Questo significa poter prendere le offerte migliori e stimolare i fornitori a offrire servizi sempre migliori”.

Secondo Oettinger, “la sfida è quella di trovare il giusto equilibrio”. Per il Commissario, le regole che si applicano ai contratti broadband sono un esempio calzante: da un lato le norme Ue proteggono i consumatori, in modo che non siano obbligati a rivolgersi a un unico fornitore ma, dall’altro, “chi deve investire per fornire banda larga ha bisogno di prevedibilità sui ricavi e incentivi per farlo. Il Parlamento europeo e il Consiglio dei Ministri – specifica – stanno giusto discutendo di questo equilibrio”.

La proposta della Commissione, spiega Oettinger, offrirebbe una tutela consistente per gli utenti, compreso il diritto per i consumatori broadband di poter recedere dai contratti dopo pochi mesi. Cioè in pratica, rilevano gli osservatori, la rescissione non dovrebbe essere istantanea, ma si prevede un determinato arco di tempo prima che si possa “uscire” dal contratto. Inoltre la stessa proposta prevede importanti disposizioni per promuovere gli investimenti. “Sto lavorando – assicura Oettinger – perché diventi presto legge. Ma questa è solo una tessera del puzzle. C’è anche il denaro pubblico”.

Il Commissario Ue conta che parte dei 300 miliardi di euro del pacchetto predisposto dal collega Jyrki Katainen vada alla banda larga; ci sono poi i finanziamenti della Banca Europea degli Investimenti per i settori che hanno bisogno di aiuto e i fondi strutturali della Ue per oltre 5 miliardi di euro.

Ma serve di più, dice. “La mia idea è incentivare gli investimenti nelle aree rurali, consentendo agli operatori tlc di trarre vantaggio dalle loro operazioni, allo stesso di modo in cui stiamo facendo per il settore energetico”.

Il Commissario precisa che ovviamente “la banda larga non è l’energia” e che le “esigenze di città ad alta densità non sono le stesse di quelle delle zone rurali non servite. Nel primo caso il problema è la scelta dei consumatori, nel secondo è portare a tutti la banda larga”. In questo caso si chiede: “Non sarebbe meglio poter avere la banda larga con un contratto più lungo invece di non averla proprio?”. Quindi invoca una discussione pubblica su questo tema.

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