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Banda ultralarga, Etno e Gsma: “Obbligo negoziale per le big tech”

Alla vigilia della conclusione della consultazione pubblica lanciata dalla Commissione Ue nell’ambito del Connectivity Package le due associazioni presentano un paper sull’evoluzione dello scenario e sugli impatti del traffico dati sulla sostenibilità delle telco. “L’Europa ha bisogno di operatori più forti”. Il Sottosegretario Butti incontra i player di mercato al fine di ridefinire la strategia Bul nazionale

Pubblicato il 17 Mag 2023

italia, europa

Armonizzare leggi del settore e consentire il consolidamento, dando alle telco la possibilità di operare su scala europea e globale, e al fine di poter creare un vero mercato unico delle tlc. Introdurre un obbligo negoziale per quelle aziende big tech che generano eccessi di traffico sulle reti, i cosiddetti large traffic generators, di modo che le tlc europee possano recuperare risorse economiche adeguate per gestire le reti e investire in infrastrutture digitali innovative. Queste le due proposte messe nero su bianco da Etno e Gsma, le principali associazioni europee delle Tlc, in un paper presentato alla vigilia della conclusione – il 19 maggio – della consultazione pubblica lanciata dalla Commissione Ue nell’ambito del Connectivity Package. (SCARICA QUI IL DOCUMENTO ETNO-GSMA).

La virtualizzazione delle reti trend crescente

Etno e Gsma – che rappresentano oltre 160 operatori fissi e mobili in Europa – nel ricordare che le telco investono ogni anno 56,3 miliardi accendono i riflettori sul principale trend tecnologico da qui ai prossimi anni: la virtualizzazione delle reti, alias la “migrazione” al cloud. “Questo significa che l’Ue ha bisogno di operatori Tlc più forti, in grado di competere nel mondo della “connettività-come-servizio”: se le tlc europee rimangono piccole e frammentate, l’Ue rischia di cedere il suo settore connettività a entità globali come big tech e aziende di software”, si legge in una nota congiunta delle due associazioni.

Etno a Telco per l’Italia il 15 giugno

“La consultazione pubblica rappresenta un momento storico”, sottolinea il Vicedirettore Generale di Etno, Alessandro Gropelli, che interverrà alla prossima edizione di Telco per l’Italia il 15 giugno (QUI AGENDA E ISCRIZIONE): “C’è forte consapevolezza che il settore tlc ha valenza strategica fondamentale. Abbiamo bisogno di aziende tlc forti per fronteggiare la competizione tecnologica a livello globale”.

“È giunto il momento che i responsabili politici europei agiscano con coraggio per garantire ai cittadini di tutto il continente un’economia digitale leader a livello mondiale – sottolinea John Giusti, Chief Regulatory Officer della Gsma -. Semplificando la regolamentazione, sostenendo le economie di scala attraverso il consolidamento e garantendo che le grandi aziende internazionali che beneficiano maggiormente dell’accesso ai consumatori europei paghino il loro giusto contributo agli investimenti nelle reti su cui fanno affidamento, l’Europa può garantire le esigenze di connettività dei suoi cittadini e delle sue imprese per oggi e per domani, consentendo un solido futuro digitale ed ecologico per tutti”. Per riconquistare la leadership digitale, l’Europa deve iniziare a guardare avanti e non aggrapparsi più ai fallimentari modelli normativi del passato.

Il Sottosegretario all’Innovazione Butti a Telco per l’Italia

È iniziato oggi, presso il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio, il secondo ciclo di incontri one-to-one tra il Sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti, gli operatori delle telecomunicazioni e gli over the top. “Prosegue il confronto con gli operatori telco volto alla definizione di una revisione della strategia per la banda ultralarga, proposta dal Sottosegretario Butti e approvata all’unanimità nell’ultimo Comitato Interministeriale per la transizione digitale”, fa sapere il Dipartimento della trasformazione digitale in una nota.” Oggi il Sottosegretario ha ascoltato i primi rappresentanti delle imprese Ott, al fine di analizzare le esigenze e le problematiche del settore, raccogliere le valutazioni di tutte le parti, e sviluppare una posizione politica condivisa sul tema del “fair share”. Gli incontri proseguiranno nelle prossime due settimane.

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