BANDO DI GARA

Banda ultralarga, il Tar non blocca i cantieri Open Fiber

Non accolta la richiesta di sospensiva presentata da Telecom Italia sulla gara Infratel per le aree bianche. Il 5 luglio Camera di consiglio sulla richiesta di accesso agli atti da parte di Telecom, udienza di merito il 4 dicembre. Infratel: “Procediamo con la firma del contratto”

Pubblicato il 19 Mag 2017

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Il Tar non blocca i cantieri di Open Fiber sulla banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato. Emerge dall’ordinanza del Tribunale amministrativo del Lazio che non accoglie le richieste di Telecom Italia di sospensione del provvedimento di aggiudicazione definitiva a Open Fiber della procedura di gara indetta da Infratel. In ballo l’affidamento di una concessione di “costruzione, manutenzione e gestione della rete passiva a banda ultralarga di proprietà pubblica” nelle aree del territorio delle regioni Abruzzo e Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto.

Ieri Infratel aveva deliberato “aggiudicazione efficace della procedura di gara” per la realizzazione dell’infrastruttura passiva nelle aree bianche di tutti e cinque i lotti.

Il Tar ha ritenuto di affidare all’udienza di merito la trattazione dei cinque ricorsi proposti da Telecom Italia. Il Tar ha considerato che “le questioni poste nell’ambito dell’impugnativa in esame necessitano dell’approfondimento tipico della sede di merito attraverso la celebrazione della pubblica udienza che può essere fissata sin d’ora al 4 dicembre 2017“, anche al fine “di avere un quadro completo della vicenda contenziosa”.

I giudici amministrativi, inoltre, hanno ritenuto di fissare un’apposita camera di consiglio, il prossimo 5 luglio, per esaminare il ricorso per l’accesso agli atti della gara proposto dalla stessa Telecom.

A Infratel “profonda soddisfazione” per la decisione del Tar. “Dopo la decisione dei Giudici Amministrativi, Infratel (società controllata da Invitalia) potrà immediatamente procedere con la firma del contratto, avviando la realizzazione di un’infrastruttura innovativa e strategica per lo sviluppo del Paese, nonché allontanando il rischio di non poter utilizzare i fondi europei destinati a questo progetto, come troppe volte nel passato è accaduto nel nostro paese, solo di rado per ragioni comprensibili”.

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