Renzi: “Il 30 aprile sarà Internet Day”

Il premier annuncia: “Festeggeremo il giorno in cui l’Italia scoprì la Rete trent’anni fa”. Il 29 aprile eventi dedicati alle scuole

Pubblicato il 29 Mar 2016

F.Me

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L’Italia festeggerà l’Internet Day. L’annuncio è del premier Matteo Renzi che sulla sua pagina Facebook chiarisce che il 29 e 30 aprile, a trent’anni dallo sbarco dell’Italia su internet, ci saranno due giorni di eventi dedicati alla Rete. “‘Il giorno in cui l’Italia scoprì Internet è il 30 aprile 1986 – dice – Il 30 aprile 2016 saranno 30 anni esatti. E faremo un altro Internet Day. Tutti sono invitati a partecipare”.

“Iniziando il giorno prima, venerdì 29 aprile, per coinvolgere tutte le scuole d’Italia – scrive Renzi -. Quel giorno, infatti, assieme a Riccardo Luna e con il supporto degli “animatori digitali” e la regia del Miur, si faranno attività per approfondire il senso delle rete, le opportunità che ha creato e le competenze necessarie a difendersi dai pericoli. Lo stesso accadrà in tutte le regioni, con manifestazioni dedicate ai cittadini, alle imprese ed ai servizi della pubblica amministrazione, per creare con il livello centrale una forte sinergia con l’ampia rete di associazioni, enti e privati diffusa sull’intero territorio regionale”.

Per il premier “il resto tocca a noi. Al governo. Ad aprile saremo pronti con il primo bando sulla banda ultralarga. Sarà il primo di una serie di bandi con i quali portare a tutti i cittadini entro il 2020 la connessione Internet ad alta velocità. Insomma, facciamo un Internet Day il 29 aprile: per celebrare tutti assieme il senso della rivoluzione che è iniziata 30 anni fa e per prendere l’impegno di colmare il divario digitale nei prossimi quattro anni”.

“Internet – ricorda Renzi nel suo post – è la storia di una impresa, realizzata da pochi pionieri all’insaputa di tutti per qualche anno; ed è l’inizio di una nuova possibilità per il nostro Paese. Quella del digitale. E delle connessioni. E della condivisione. “Il giorno in cui l’Italia scoprì Internet il 30 aprile 1986. Negli Stati Uniti governa da tempo Ronald Reagan, che qualche mese prima ha dovuto gestire la crisi di identità collettiva dell’esplosione in volo dello Space Shuttle due minuti dopo il decollo. In Unione Sovietica c’è Mikhail Gorbaciov, la cui perestrojka si trova ad un passaggio drammatico: il 26 aprile la centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, esplode causando decine morti e un disastro ambientale di proporzioni immani”.

“Le prime pagine dei giornali – ricorda ancora il premier – sono piene di articoli sugli sviluppi di quella notizia, quando nelle redazioni arriva il comunicato stampa più ignorato delle storia. Recita più o meno: il Cnuce, il Centro di calcolo elettronico del Cnr di Pisa, è stato collegato per la prima volta alla rete Arpanet, la rete creata negli Stati Uniti per collegare i computer delle universita’, degli istituti di ricerca e degli enti militari. Arpanet è il papà di Internet e l’Italia è il quarto paese europeo ad essere collegato: dopo Norvegia, Regno Unito e Germania Ovest. Su questo neanche una riga si trova sui giornali dell’epoca. E non c’è un video a ricordare quel momento. E nemmeno una foto. Allora i telefonini per scattarsi un selfie non c’erano. Internet in Italia è stato il più grande “buco” della storia del giornalismo italiano? Forse. Ma non è questo che conta adesso”.

“Il 30 aprile 1986 vive ancora nella testa e nei cuori dei pionieri di Internet. Quelli che il collegamento alla rete di computer lo hanno immaginato, voluto e realizzato: su tutti, Stefano Trumpy, Luciano Lenzini e Blasco Bonito, che erano a Pisa il giorno del primo Internet-Day. Tutti uomini del Cnr. Il 30 aprile 2016 saranno 30 anni esatti. E faremo un altro Internet Day”.

Per il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, “Renzi dà un segnale forte. E’ molto bello che si ricordi con impegno, in tutto il Paese, la memoria dei trent’anni dalla prima connessione italiana alla rete e che a questa memoria si leghi un rilancio, con la promozione della banda ultralarga. Per Pisa fu il giorno che rinnovò la vocazione antica di città della scienza e dell’innovazione”.

“Dobbiamo promuovere l’innovazione – ha aggiunto Filippeschi – che è l’unico spazio di crescita. A Pisa ogni anno si svolge l’Internet Festival, un evento di livello internazionale dedicato alla rete, alla sua evoluzione, ai risvolti della rivoluzione piu’ importante del secolo scorso nella vita quotidiana delle persone, nel modo di formare le opinioni, la cultura, di educare, conoscere, informarsi, viaggiare, acquistare”. Infine, Filippeschi ha ricordato che “Pisa ha contribuito a fare la storia delle telecomunicazioni, fin dagli esperimenti di Guglielmo Marconi a Coltano e dell’informatica italiana e ambisce a essere un luogo dove immaginare e scrivere nuovi capitoli: abbiamo una comunità culturale che ha capacità di dibattito sulle conseguenze dell’uso di internet e sul futuro della rete, così legato al futuro della democrazia e ai cambiamenti economico-sociali in un mondo che non trova la via per uscire da contraddizioni e conflitti sempre più gravi”.

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