L'INTERVISTA

Banda ultralarga, Adtran e la sfida italiana: “Stop ai lock-in per le telco”

Il Chief Technology Officer Emea, Ronan Kelly: “Infrastrutture aperte per innovare e competere tenendo sotto controllo i costi”. L’azienda considera il nostro Paese “focus market”. Avanti tutta sulla crescita: assunzioni nel team manageriale. E l’acquisizione di Adva amplia il raggio di azione

Pubblicato il 28 Feb 2022

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Un’infrastruttura di rete aperta è il primo strumento che consente alle telco di innovare e competere tenendo sotto controllo i costi: ad affermarlo è Ronan Kelly, Cto Emea e Apac di Adtran, azienda statunitense che fornisce prodotti, scalabili e disaggregabili, per l’accesso in fibra, le reti aziendali e le home network nonché servizi per l’implementazione, la gestione e orchestrazione delle reti.

Un ecosistema aperto vuol dire liberare dal vendor lock-in gli operatori impegnati nella costruzione delle reti in fibra – sottolinea Kelly – e dar loro la capacità di scegliere e sostituire fornitori e prodotti in base alle loro esigenze e ai loro obiettivi. Questo è importante sia per la costruzione delle reti in banda ultra-larga sia nel supporto alle strategie sul 5G. La disaggregazione degli elementi hardware e software dell’infrastruttura è ciò che rende per gli operatori rapida  e conveniente l’innovazione”.

È questo il principio base della vostra offerta?

Sì, l’apertura. Ma anche la qualità finale del servizio offerto: le telco hanno capito che la chiave per essere competitivi è garantire la qualità dell’esperienza del cliente finale.

Quali sono le caratteristiche del mercato europeo della fibra?

È un mercato in forte crescita, con centinaia di operatori che costruiscono o estendono le reti. I nuovi entranti sul mercato, o i piccoli operatori che avevano proceduto più lentamente, stanno guadagnando terreno perché adottano direttamente le tecnologie di nuova generazione come l’Xgs-Pon per l’accesso in fibra, che offre fino a 10Gigabit/s di capacità e maggiori opportunità di differenziare i servizi offerti. Questo crea grande valore per tutte le telco. Quelle rimaste al Gpon hanno cominciato ad aggiornarsi.

Ma occorre investire.

Per gli investimenti nel settore delle telecomunicazioni non c’è mai stato momento più propizio. Nel Regno Unito il regolatore Ofcom ha varato nuove regole che rendono molto più attraente investire. Negli Stati Uniti il governo federale ha approvato un fondo da 63 miliardi di dollari per la banda larga.

In Europa?

L’Ue è concentrata su regole che trovino un equilibrio tra concorrenza di mercato, tutela dei consumatori e sicurezza agli investitori. Ma anche la concorrenza è un bene. La competizione oggi è basata sull’infrastruttura e porta con sé innovazione e abbassamento dei prezzi per gli utenti. In Europa sta aumentando velocemente la disponibilità di servizi multi-gigabit, come evidente anche in Italia dove sono disponibili 5Gbps a tariffe inferiori a 20 euro. Il Gpon ha una capacità di 2,5 gigabit/s; l’Xgs-Pon garantisce 10 Gigabit/s. Presto arriveranno ulteriori progressi tecnologici e poter contare su un’infrastruttura di rete non monolitica è fondamentale perchè le telco possano evolvere facilmente e velocemente. È qui che gli operatori risparmiano sui costi. Anche se devono investire – e devono farlo per restare competitivi – le nuove soluzioni tecnologiche permettono di farlo in modo efficiente.

Qual è la maggiore sfida per le telco oggi in termini di qualità del servizio?

Il principale collo di bottiglia nella customer experience oggi sta nella connettività domestica. L’Ftth  può avere prestazioni altissime ma, a volte, solo teoriche: se, per esempio, in un condominio molto popolato tutti si collegano al proprio servizio Wifi allo stesso momento, la qualità del servizio del singolo può essere compromessa a causa delle interferenze che si vengono a generare tra le reti dei vari appartamenti. Per questo Adtran sta puntando da alcuni anni sui nuovi modem Wifi 6 con gestione intelligente della rete WiFi via cloud. Essendo l’allocazione delle frequenze dinamica, con prestazioni che possono cambiare continuamente in base alle condizioni reali, è fondamentale un’intelligenza artificiale applicata al software di gestione del collegamento Wifi della propria home network.

Adtran sta accelerando la crescita in Europa. Avete anche in corso un’acquisizione in Germania. Quale ruolo per l’Italia? Ci saranno nuove operazioni di M&A?

Siamo nelle ultime fasi dell’acquisizione di Adva, in attesa delle approvazioni da parte delle autorità tedesche, avendo ottenuto con successo il consenso degli azionisti di entrambe le società. Adva ha tecnologie perfettamente complementari alle nostre nell’ambito della disaggregazione delle componenti di rete. Questa transazione è molto importante: aumenterà ulteriormente la nostra differenziazione sul mercato e il valore della nostra offerta nonché la nostra presenza in Europa. Passeremo da circa 330 persone oggi a 1.300 e i ricavi europei diventeranno la metà del totale globale di Adtran. Tutto questo darà ai clienti europei ancora più voce nel disegnare il futuro delle nostre strategie e dei nostri prodotti. L’Italia, in particolare, è un nostro focus market come UK e Germania. Stiamo assumendo nuove figure manageriali e intensificando le relazioni con le telco italiane, che già ci conoscono, ma che adesso hanno un rinnovato desiderio di innovare, perché il contesto competitivo è molto più dinamico. Quanto al M&A, siamo sempre attenti a cogliere le opportunità, se in linea con i nostri obiettivi di dar vita a un ecosistema aperto basato sulla disaggregazione delle componenti della rete.

Quali innovazioni sono in arrivo nel 2022?

Abbiamo investito molto per estendere il nostro portafoglio con nuovi prodotti per la disaggregazione, tra cui – solo per citarne alcuni – l’Sdx 6330 Combo Pon, il nuovo prodotto della serie Sdx per l’accesso  software-defined, che supporta Gpon e Xgs-Pon contemporaneamente e offre  la più alta densità dell’industria. Per la qualità del servizio nella home network  e per dare valore all’esperienza dell’utente finale abbiamo ulteriormente ampliato il portafoglio di residential gateway . Molti prodotti poggiano sul nuovo standard Wifi 6 con diverse opzioni, anche mesh, e soluzioni di ottimizzazione basate su cloud e con funzionalità di intelligenza artficiale. Questo permette ancora una volta agli operatori di fornire servizi in maniera proattiva partendo da una piattaforma cloud e open source e quindi più adattabile e scalabile, sicura e sempre aggiornata. Un’altra area di innovazione nel 2022 si trova nelle soluzioni su onde millimetriche per operatori che servono clienti lontani dalle reti in fibra, soluzioni che sono importanti anche come supporto al 5G. L’approccio di disaggregazione che proponiamo continua ad andare nella direzione di liberare le telco dal vendor lock-in e favorire la loro capacità e velocità di innovazione abbassandone al tempo stesso i costi.

La disaggregazione permette anche di differenziare il servizio?

Certo, un’infrastruttura disaggregata e senza lock-in dà alle telco la libertà di disegnare l’architettura di rete a seconda delle necessità. Per esempio, un’offerta scalabile, come quella di Adtran, è essenziale se si devono servire sia le grandi città che le aree rurali isolate. La nostra soluzione di gestione e orchestrazione dà visibilità su tutta la rete e possibilità di monitoraggio e risoluzione rapida di eventuali problemi grazie alle funzioni automatizzate. Alle telco diamo inoltre  un kit per lo sviluppo software. L’ecosistema aperto e l’automazione end to end sono la chiave per ridurre i costi operativi, mantenere il controllo delle reti, proteggere i guadagni e creare nuove fonti di reddito.

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