LO SCENARIO

Banda ultralarga, sulle reti fisse l’Italia al quinto posto per traffico dati

È quanto emerge da un report di Arthur D. Little. Elisabetta Cafforio: “Imprescindibile la ricerca di un confronto tra le telco e i grandi over the top da definirsi su base strategica e commerciale o, in alternativa, regolamentare”. A Telco per l’Italia il 15 giugno riflettori sul fair share

Pubblicato il 31 Mag 2023

Digital,Technology,,Big,Data,,Iot,Internet,Of,Things,,Software,Development

Il consumo medio di dati sulle reti fisse per abitazione in Europa passerà dai circa 225 GB/mese registrati nel 2022 a 900 GB/mese entro il 2030, con un tasso di crescita annuale complessivo del 20%, in linea con gli incrementi degli ultimi anni. Sarà sempre il video a guidare l’aumento dei volumi, con una quota che salirà dal 65% del 2022 al 75% del 2030.

L’Italia al quinto posto in Europa per il consumo di dati

Lettonia, Spagna, Lituania e Portogallo continueranno a guidare il consumo complessivo di dati fissi, grazie ai tassi più elevati di copertura Fttp (Fiber to the premises) e ai tassi crescenti di penetrazione di 100 Mbps e 1 Gbps, e l’Italia seguirà a ruota al quinto posto. Alcuni mercati, come il Regno Unito, presentano attualmente un consumo di dati superiore alla media, ma è plausibile che il tenderà a conformarsi alla media europea a causa del ritmo più lento di diffusione dell’Fttp nel Paese rispetto ai principali mercati europei Fttp.

Alcuni studi, tra cui uno dell’Ofcom, prevedono un’estrapolazione lineare per i tassi di crescita futuri più elevati (42% per un consumatore medio di banda larga fissa), riconoscendo l’incertezza delle proiezioni future della domanda. Mercati come la Danimarca, l’Italia, i Paesi Bassi e la Germania, che hanno recentemente accelerato l’introduzione dell’Fttp o del cavo, supereranno i livelli medi europei di consumo di dati.

Sono alcune evidenze emerse dal “The Evolution of Data growth in Europe”, realizzato da Arthur D Little, che fornisce un’istantanea dello stato attuale del consumo di dati, mostrando anche le previsioni a breve e medio termine sugli scenari futuri che ci attendono.

SCARICA IL REPORT

L’avvento del Covid-19 ha contribuito notevolmente all’inserimento di tecnologia e innovazione nelle case, modificando comportamenti quotidiani: basti pensare all’impennata dello smart working, delle transazioni nei siti e-commerce più che raddoppiate durante il lockdown e della televisione online. Nonostante il parziale rallentamento del 2021 post lockdown il trend di medio periodo resta in aumento e non sembra arrestarsi.

Lo scenario e le sfide da affrontare

In termini di intensità di dati, dopo il video vi sono i social network. Ci si naviga, in media, quasi due ore al giorno. A lungo termine, il tempo trascorso dagli utenti sui diversi canali social si espanderà, anche fino a tre o quattro ore al giorno. I social network rappresentano sempre più un’alternativa, per molti, alle interazioni nel mondo reale. Tale concezione è anche dovuta alla evoluzione che questi canali hanno visto nel tempo: dalla messaggistica di un decennio fa (Facebook o Google+) si è giunti alla pubblicazione di immagini (Instagram) e di video (TikTok) o di storie ricche di contenuti multimediali.

Inoltre, per adesso la stima del numero di utenti attivi del metaverso è bassa, nell’ordine di decine di milioni. La sfida – secondo il report – sarà migliorare il periodo di latenza, che necessita di una revisione delle architetture delle reti esistenti di telecomunicazioni.

Quantificare la crescita attesa di questi dati trainata dalle evoluzioni di use case principalmente presidiati dai global Ott è fondamentale per capire intensità e consumi della rete e pianificare al meglio i futuri investimenti infrastrutturali nel settore da parte degli operatori tlc.

“L’inesorabile crescita del consumo dei dati, insieme allo sviluppo degli standard trasmissivi e delle nuove applicazioni, come metaverso e realtà virtuale e aumentata, che richiedono elevati throughput e bassa latenza, rendono imprescindibile la ricerca di un confronto tra gli operatori telco e i grandi Ott player, da definirsi su base strategica e commerciale o, in alternativa, regolamentare”, sottolinea Elisabetta Cafforio, Principal di Arthur D. Little, co-autrice del report, responsabile del Centro di Competenza globale dedicato alla regolamentazione del settore Tlc.

A Telco per l’Italia riflettori sul fair share

Il 15 giugno a Roma in occasione di Telco per l’Italia accenderemo i riflettori sul fair share a seguito della consultazione pubblica lanciata dalla Commissione europea per valutare l’ipotesi di coinvolgere gli over the top nella realizzazione delle nuove reti. Fra gli speaker Diego Ciulli, Head of Government Affairs and Public Policy Google Italy.

Clicca qui per partecipare all’evento.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 5