Parte la sfida wholesale di Fastweb. Una sfida che punta in posizionare l’azienda come il provider nazionale di riferimento nella fornitura all’ingrosso di servizi di accesso a banda ultralarga. “In una fase in cui il mercato delle telecomunicazioni è particolarmente dinamico anche grazie all’imminente ingresso di nuovi player che non dispongono di una propria rete a banda ultralarga, rafforziamo il nostro ruolo di fornitore all’ingrosso di servizi di accesso e ci poniamo come punto di riferimento per fare sistema ed accelerare la digitalizzazione del paese” annuncia l’Ad Alberto Calcagno. “Grazie all’estensione del nostro footprint wholesale – che copre già 18 milioni di famiglie – siamo gli unici in Italia, oltre all’operatore incumbent, a poter fornire servizi di accesso all’ingrosso ultra-broadband capillarmente e a livello nazionale e puntiamo a diventare partner privilegiato di tutti gli operatori di telecomunicazione che vogliono offrire servizi di connettività ad Internet ad alte performance ai propri clienti”.
Grazie ad un piano di espansione delle tecnologie di accesso disponibili sulla sua piattaforma Ubb Wholesale, Fastweb è in grado ora di mettere a disposizione di operatori di telecomunicazione che non dispongono di rete proprietaria servizi di accesso ultrabroadband con una copertura superiore al 75% del territorio nazionale, si legge in una nota dell’azienda. “Nelle 30 città nelle quali Fastweb, direttamente o attraverso FlashFiber, la joint venture con Tim, sta sviluppando una rete Ftth che già raggiunge 4 milioni di famiglie e imprese, gli altri operatori di telecomunicazione potranno acquistare servizi di accesso per fornire ai propri clienti retail servizi di connettività fino ad 1 Gigabit al secondo”, annuncia la società puntualizzando che sul resto del territorio saranno disponibili servizi di accesso ultrabroadband in tecnologia Vula, sia basati sulla propria rete Fttc che su rete Tim.
Grazie agli accordi già siglati con diversi operatori – tra cui Tiscali e WindTre – Fastweb punta ad accrescere la propria presenza sul mercato wholesale ultrabroadband, raggiungendo una quota complessiva del mercato “contendibile” tra il 10 e il 15% in 3 anni. “In un contesto in cui si intensificano i rumors su una possibile fusione tra Tim e Open Fiber, la decisione di Fastweb di mettere a disposizione la propria rete anche ai clienti di operatori terzi diventa cruciale anche in chiave competitiva – evidenzia Calcagno – per evitare una rimonopolizzazione e garantire che operatori non infrastrutturati abbiano sempre a disposizione un’alternativa”.