BANDA ULTRALARGA

Ftth, in Italia percorso a ostacoli. “Serve intervento politico”

Il nostro Paese ha un forte divario tra copertura (48%) e take-up (9%): per l’Ftth Council Europe scontiamo la forza dell’Fttc, la scarsa alfabetizzazione digitale e persino l’attrattiva dell’alternativa mobile. La politica dovrebbe intervenire allineando gli obiettivi su implementazione e abbonamenti e incentivare la domanda solo per le offerte in fibra al 100%

Pubblicato il 23 Feb 2023

Patrizia Licata

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L’Italia sconta un ritardo sull’adozione della connettività 100% in fibra ottica (Ftth e Fttb) dovuta a un peso eccessivo delle offerte Fttc e all’attrattiva delle alternative mobili. Lo afferma l’Ftth Council Europe in un nuovo studio (SCARICA QUI IL REPORT COMPLETO) dedicato a driver e ostacoli dell’Ftth/b in Europa, preparato da Plum Consulting.

Il documento analizza otto mercati europei – Danimarca, Germania, Francia, Italia, Polonia, Spagna, Svezia e Regno Unito – affrontando il tema cruciale della discrepanza tra il rollout della fibra e il tasso di utilizzo. Mentre la copertura Ftth/b in Europa ammonta ora al 57% e sta progredendo costantemente, il tasso di utilizzo deve ancora raggiungere il 50%, con notevoli differenze a livello di paese. In pratica, ciò significa che solo il 27% della popolazione è effettivamente connesso a una rete interamente in fibra. L’Italia, afferma la ricerca, è di gran lunga il mercato con i maggiori problemi rispetto agli altri sette analizzati.

La diffusione della rete full fiber Ftth/b in Italia, infatti, è cresciuta in media del 24% (Aagr), passando da 2 milioni di case raggiunte nel 2012 a 12,5 milioni nel 2021, ma l’adozione è stata lenta e non è cambiata in modo significativo nel tempo: nel 2021 l’Italia conta solo 2,4 milioni di abbonati Ftth/b.

I driver e gli ostacoli dell’Ftth/b

Lo studio osserva che la copertura Ftth/b è un fattore chiave per l’adozione. Esiste un circolo virtuoso in cui l’implementazione guida l’adozione, che a sua volta incoraggia una rapida implementazione. Può anche essere vero il contrario, poiché una scarsa adozione può rallentare il dispiegamento.

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Esiste una correlazione negativa forte tra l’adozione e il prezzo della banda ultralarga. Non solo la differenza di prezzo tra le offerte legacy e Ftth/b è importante per creare attrattiva verso le offerte in fibra, ma anche la differenza di prezzo con le soluzioni alternative, ad esempio quelle mobili, se troppo significativa può spingere gli utenti verso il mobile.

L’attenzione preferenziale verso l’implementazione di Fttc o Docsis 3.1 nell’ultimo decennio è. vista come il più grande ostacolo all’adozione di Ftth/b. La differenziazione dall’Fttc è più difficile per le offerte Ftth/b e i clienti della “fibra all’armadio” sono spesso meno desiderosi di passare alla “fibra a casa”. A questa situazione hanno contribuito, nota l’Ftth Council Europe, le regole sulla pubblicità che hanno consentito agli operatori di vendere le offerte Fttc e/o cavo come “fibra”.

La situazione dell’Italia

In Italia tre maggiori provider retail sul mercato della banda larga sono Telecom Italia (Tim), Fastweb e Vodafone, cui si aggiungono altri provider con una quota di mercato considerevole (31%). La diffusione della fibra ha superato il 48% delle case, ma l’adozione è in netto ritardo poiché solo il 9% delle famiglie del paese ha sottoscritto abbonamenti Ftth/b.

Nel 2021 il governo ha pubblicato la sua strategia per la Banda ultra larga con iniziative per aumentare la connettività nelle aree del paese e della società che sono scarsamente servite. I fondi per sostenerla sono stati individuati nel Pnrr. La strategia prevede sette aree di intervento, tra cui la copertura delle aree scarsamente servite, un piano a voucher e un piano di connettività gigabit. Per l’attuazione sono stanziati 6,7 miliardi di euro  (di cui 3,8 miliardi per il piano gigabit).

Tuttavia, nota l’Ftth Council Europe, gli interventi a livello nazionale ed europeo per incoraggiare e sostenere l’adozione della banda larga includono misure mirate a velocità inferiori a quelle offerte sulla fibra. Ciò riflette il fatto che la strategia per la banda ultralarga non specifica la fibra come soluzione politica a tutte le sfide di connettività dell’Italia. 

Anche per quel che riguarda il piano voucher, viene sovvenzionata la connettività (costi di connessione e abbonamento) affinché le famiglie a basso reddito si abbonino o aggiornino gli abbonamenti attuali e la connessione sovvenzionata deve fornire velocità superiori a 30 Mbps, ma la misura è tecnologicamente neutrale e non mirata alle connessioni in fibra. 

Il paradosso italiano: dall’Adsl al mobile

Per lo studio ci sono due cause alla radice del ritardo nell’adozione dell’Ftth in Italia. La prima (simile a quanto accade in altri mercati) è la forte spinta sull’Fttc nell’ultimo decennio da parte dell’incumbent, Telecom Italia. Ciò ha creato un’elevata disponibilità di servizi a banda larga veloce che rendono più difficile differenziare le offerte Ftth. Al fine di rafforzare le opportunità di differenziazione, le autorità italiane hanno recentemente implementato un regolamento pubblicitario basato su un sistema a semaforo in cui il verde è fibra piena, l’arancione è Fttc e il rosso è Adsl.

C’è un altro problema, potenzialmente più radicato, che è legato all’alfabetizzazione digitale in Italia. Una parte significativa del mercato è ancora su Adsl nonostante la disponibilità di Fttc a prezzi spesso più convenienti. In generale i prezzi non sembrano essere la causa di questa disaffezione, ma piuttosto la paura del cambiamento e la mancanza di facilità da parte di alcuni clienti (per lo più anziani e per lo più popolazioni rurali) quando si tratta di gestire il cambiamento tecnologico. Ciò ha portato alcuni clienti, soprattutto nelle aree a bassa densità, a passare a soluzioni a banda larga mobile quando insoddisfatti dell’Adsl, percepite come convenienti e più facili da installare.

Il ruolo delle telco

Questo non spiega ancora l’intero ritardo, secondo lo studio. Laddove è disponibile l’Ftth ed esiste la domanda di servizi a banda larga veloce, due fenomeni si sono combinati in Italia per rallentare la migrazione alla fibra. Una è l’assenza di due grandi brand nazionali sulla piattaforma di Open Fiber (Telecom Italia e Fastweb), l’altra è la riluttanza degli altri Isp sulla piattaforma di Open Fiber (Wind e Vodafone) a incoraggiare i loro attuali clienti Fttc a passare alla fibra. Ciò è probabilmente dovuto alla riluttanza dei fornitori di servizi a pagare il costo dei nuovi Cpe. Questa esitazione ha rallentato notevolmente l’adozione della fibra.

Le raccomandazioni ai governi  

“Attraverso un’analisi approfondita dei mercati Ftth/b in diversi paesi europei, lo studio fornisce preziose informazioni sia ai responsabili politici che ai dirigenti del settore su come aumentare i tassi di adozione”, ha affermato Vincent Garnier, direttore generale dell’Ftth Council Europe. “Affinché i nostri concittadini e le nostre imprese possano beneficiare appieno delle opportunità digitali, l’adozione di Ftth/b deve essere notevolmente aumentata e lo studio fornisce una serie utile di raccomandazioni politiche che comunicheremo ai principali responsabili delle decisioni a livello Ue e nazionale”.

L’Ftth Council Europe ritiene che i governi che spingono per l’implementazione delle reti Ftth/b dovrebbero indirizzare gli schemi politici dal lato della domanda esclusivamente verso l’adozione di Ftth/b. Deve esserci coerenza tra gli obiettivi di implementazione e adozione. Lo studio affronta questioni come i piani voucher e i programmi di alfabetizzazione digitale. I governi, in particolare quelli locali, possono svolgere un ruolo importante nell’aumentare la consapevolezza dei vantaggi della connettività in fibra. La consapevolezza può essere affrontata anche attraverso regole pubblicitarie chiare. Lo studio raccomanda anche di andare verso un aumento del prezzo del rame e lo spegnimento delle reti in rame.

Ci sono anche aspetti relativi ai fornitori di rete che devono essere affrontati, conclude lo studio: al di là delle azioni che possono essere intraprese a livello politico, gli attori del mercato devono fare la propria parte per accelerare l’adozione di Ftth/b.

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