IL CASO

Internet via satellite, OneWeb verso il fallimento

L’azionista Softbank cambia totalmente strategia nonostante l’ingente raccolta di capitali. Libri in tribunale per l’azienda che ha già messo in orbita 74 satelliti e puntava a fare concorrenza alla rete Starlink di SpaceX. Il titolo crolla in Borsa

Pubblicato il 30 Mar 2020

Antonio Dini

Abstract map of the global telecommunications network
Abstract map of the global telecommunications network.

Il fornitore di banda larga via satellite OneWeb ha annunciato che porterà i libri in tribunale, dichiarando fallimento. OneWeb fino a questo momento aveva raccolto 3,4 miliardi di dollari di capitale con SoftBank come principale azionista. La notizia arriva dopo che nelle ultime settimane Masayoshi Son, fondatore e guida di SoftBank, aveva ipotizzato di poter effettuare un salvataggio dell’azienda con una nuova iniezione di capitale.

Alla fine però l’imprenditore ha deciso che non poteva permettersi di effettuare anche questo salvataggio dopo quello estremamente costoso di WeWork, altra azienda del suo portfolio di investimenti. La decisione di portare OneWeb alla bancarotta arriva dopo un investimento di circa due miliardi di dollari e segna un netto cambio di strategia da parte di SoftBank, che solitamente in questi casi rilancia con una nuova iniezione di capitali.

OneWeb stava compiendo i primi passi per lanciare la sua costellazione di satelliti per l’accesso a Internet, che sarebbero stati in diretta competizione con la rete Starlink di SpaceX. Tra gli investitori di OneWeb, a parte SoftBank, ci sono Qualcomm, Airbus, Virgin Group, Coca-Cola, Maxar Technologies, Hughes Communications e Intelsat. L’attuale costellazione di 74 satelliti già messi in orbita dall’azienda sta operando come previsto.

A febbraio il ceo dell’azienda, Adrian Steckel, aveva detto che “l’azienda sta costantemente raccogliendo capitali. Non abbiamo fatto dichiarazioni pubbliche su quanto abbiamo raccolto ma quando sarà il momento faremo un annuncio”.

Secondo Gwynne Shotwell, presidente e responsabile delle operazioni di SpaceX, “Starlink ha molta più capacità per satellite dei nostri concorrenti. I nostri avversari sono sostanzialmente dei novellini. OneWeb? Siamo diciassette volte meglio di loro come capacità e velocità. Se pensate di investire in OneWeb, vi consiglio vivamente di non farlo. Hanno ingannato un po’ di persone che tra non molto ci resteranno molto male”.

SpaceX è giudicata da molti analisti la società con la posizione più forte sul mercato. Nel 2020 ha raccolto circa mezzo miliardo di dollari. Elon Musk, il fondatore di SpaceX, ha dichiarato alcune settimane fa (prima della bancarotta di OneWeb) che “non c’è assolutamente nessuna altra offerta di internet satellitare simile alla sua che non sia andata in bancarotta”.

La decisione di non salvare OneWeb non è l’unica mossa significativa di SoftBank in questi giorni. L’azienda ha infatti venduto circa 41 miliardi di dollari di asset patrimoniali, incluse parte delle sue azioni in Alibaba, in una mossa che la stampa statunitense ha definito “il passaggio da una strategia di dominio nel lungo periodo a una di sopravvivenza nel breve”.

Nel 2017 OneWeb non era riuscita a completare la fusione con Intelsat e da allora aveva cercato altre aziende da comprare o da cui farsi comprare. A differenza di WeWork, che SoftBank a ottobre aveva salvato dalla bancarotta con una nuova iniezione di fondi, SoftBank adesso ha deciso di chiudere i rubinetti. L’azienda è passata negli anni da un modello di business da telco (SoftBank possiede compagnie di telecomunicazioni in Giappone e negli Usa, dove ha l’80% di Sprint) a una holding tecnologica con un fondo di investimenti da 100 miliardi chiamato Vision Fund.

Adesso però la crisi della pandemia di coronavirus sta toccando i fondamentali di molte delle aziende nelle quali SoftBank ha investito: Uber, WeWork, Grab, Didi Chuxing e Ola. Negli ultimi due trimestri l’azienda ha visto il fondo subire pesanti perdite e i prossimi trimestri, secondo gli analisti, saranno invece segnati dal virus e dalla conseguente contrazione di mercato.

Per Masayoshi Son, ceo dell’azienda e creatore tre anni fa di Vision Fund, termina probabilmente la fase di espansione più spregiudicata. Non è detto però che questo permetta all’azienda di recuperare in tempo. Il ceo di Vision Fund, Rajeev Misra, aveva dichiarato poco più di un mese fa che aveva in ponte una serie di quotazioni di mercato per le aziende nel portfolio del fondo, con un orizzonte temporale di 18-24 mesi. Adesso però, dopo tre settimane di mercato in fortissimo calo, non è più sicuro che ci sia a breve una finestra di opportunità per delle Ipo. Invece, è probabile che molte delle aziende in cui Vision Fund ha investito avranno anch’esse problemi di liquidità nelle prossime settimane e richiederanno altre iniezioni di capitale.

La notizia della bancarotta di OneWeb ha fatto crollare il titolo Softbank del 10% in apertura di contrattazioni dopo che  la settimana scorsa aveva guadagnato il 45% a seguito dell’annuncio del maxi piano di dismissioni da 41 miliardi in attività non più considerate strategiche.

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