SCENARI

Mobile computing, boom alle porte: smart working e Windows 11 le chiavi di volta

Secondo le stime di Strategy Analytics la pandemia ha innescato il punto di non ritorno: le vendite di pc e notebook a +17% entro fine anno. E il nuovo sistema operativo di Microsoft farà impennare le vendite a 241 miliardi di dollari al 2025

Pubblicato il 21 Lug 2021

Giampiero Rossi

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A causa della pandemia dovuta al Covid-19, nel 2020 le entrate combinate di tablet e pc Notebook sono cresciute del 25% su base annua, e cresceranno di un altro 17% nel 2021: questo è quanto si riscontra da un nuovo report redatto da Strategy Analytics dal titolo “Mobile Computing Shipments, Revenue, Installed Base and Penetration Forecast by Type by 88 Countries 2010-2026: H1 21”.

Lo studio prevede anche che, grazie al lancio del nuovo aggiornamento di Windows 11, nel 2025 il mercato si spingerà addirittura verso nuovi massimi, facendo raggiungere entrate per ben 241 miliardi di dollari, dai 197 miliardi di dollari del 2020. Secondo Strategy Analytics il mercato del mobile computing è in piena ripresa, in quanto la pandemia ha portato a un nuovo livello di domanda a breve termine con implicazioni a lungo termine.

Gli ambienti di lavoro “ibridi” diventeranno sempre più diffusi con il post-Covid poiché molti dipendenti stanno riportando benefici tangibili dal lavoro a distanza e stanno richiedendo ambienti lavorativi sempre più flessibili, il che farà in modo di mantenere la domanda dei mobile computing device relativamente stabile. Secondo il rapporto, infatti, non essendo ancora terminata la pandemia, la domanda verso i mobile computing device rimarrà alta, anche se la domanda e l’offerta inizieranno a ridursi entro l’inizio del 2022 a causa di problemi dovuti sia alla catena di approvvigionamento sia a una più ampia distribuzione dei vaccini. Strategy Analytics prevede, tuttavia, che le proprietà domestiche dei mobile computing device continueranno a crescere fino a raggiungere il 39% delle famiglie a livello globale.

Interessante il commento di Eric Smith, direttore di Connected Computing, secondo il quale, sebbene gli smartphone siano diventati sempre più essenziali per la vita quotidiana, la vera produttività si verifica ancora su notebook e dispositivi rimovibili. Più tecnico, invece, il commento di Chirag Upadhyay, analista di settore, secondo cui l’ultima ondata di contagi continuerà a influenzare sia i mercati chiave sia il comportamento dei consumatori, determinando un’elevata domanda, sebbene, sempre secondo Chirag, di volta in volta fino al 2023, esista il rischio che emergano interruzioni della catena di approvvigionamento. L’analista, infine, conclude sostenendo che i modelli della domanda si adatteranno anche alla nuova realtà secondo cui il lavoro da casa, le opzioni di apprendimento virtuale e gli orari di lavoro ibridi sono più convenienti di quanto si pensasse in precedenza, e questo farà in modo, nel 2026, di aumentare le spedizioni dei mobile computing device a 458 milioni di unità.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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