IL TAVOLO DEL GOVERNO

Rete unica Tlc: no news good news?

Al netto dei commenti “diplomatici” poco trapela dagli incontri tecnici. Ma si va avanti a ritmo serrato. L’esecutivo Meloni intende trovare una quadra entro fine anno. Il vero nodo resta quello del valore degli asset: a quale prezzo Vivendi sarà disposta a trattare?

Pubblicato il 21 Dic 2022

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“Clima positivo”: al netto di questo scarno commento nient’altro è trapelato dall’incontro tecnico – il secondo – che si è tenuto ieri sul dossier rete unica. Un nuovo incontro è previsto domani, 22 dicembre, a riprova di un’accelerazione sulla partita: il Governo intende arrivare a una soluzione entro fine anno, ma i tempi sono davvero stretti e a quanto risulta a CorCom non è ancora stata trovata una quadra sul valore della rete. È questo il principale nodo da sciogliere perché la forchetta delle valutazioni resta ampia: a quale prezzo è disposta a trattare Vivendi dopo la richiesta dei 30 miliardi di qualche mese fa?

Più fondi in campo: non solo Kkr e Macquaire

Resta da capire anche come sarà esercitato il controllo pubblico: stando ai rumors la partita vedrà in campo più fondi di investimento, non solo dunque Kkr (in quota Fibercop con il 37,5%) e Macquaire (al 40% in Open Fiber). Ma quale sarà il ruolo di Cassa depositi e prestiti? E quale governance?

Il dossier Tim e l’effetto domino sull’intero comparto

Il dossier rete unica non è l’unico sul tavolo del Governo ma rappresenta senza dubbio il punto di partenza per la definizione di quella politica industriale per le Tlc invocata da tutti gli stakeholder: venire a capo della questione Tim significa impostare le basi per il futuro del comparto. I tavoli tecnici stanno dunque lavorando su vari fronti e domani all’ordine del giorno c’è la questione occupazionale.

I protagonisti del tavolo del Governo

I primi due incontri del tavolo del Governo hanno visto presenti i capi di gabinetto di Palazzo Chigi e del Mimit e gli azionisti di Tim, Vivendi e Cdp Equity. Al tavolo di ieri, 20 dicembre, hanno partecipato i tecnici della presidenza del Consiglio, di tutti i ministeri coinvolti – Minit e Mef, il ceo di Cdp Equity Francesco Mele e per Vivendi l’advisor Rothscild Italia e il consulente strategico Daniele Ruvinetti (al primo incontro ha partecipato l’Ad di Vivendi Arnaud de Puyfontaine).

Tim, la lettera di Labriola ai dipendenti

“Tim è un’azienda viva, che è tornata ad essere leader sempre nel rispetto delle regole e delle norme e che nel 2022 ha raggiunto alcuni importanti traguardi, mettendo in campo un piano di delayering che non solo ha senso industrialmente ma ci mette anche nelle condizioni di poter valutare operazioni volte a risolvere il vincolo del debito”. In una lettera ai dipendenti, l’Ad di Tim Pietro Labriola fa il punto della situazione ribandendo quanto affermato in occasione di Telco per l’Italia. “Non facciamoci trarre in inganno da quanto leggiamo e sentiamo. Rileggete quello che abbiamo fatto, guardatevi intorno, io e tutto il management siamo certi che Tim sia un’azienda viva che è tornata ad essere leader sempre nel rispetto delle regole e delle norme. Dobbiamo essere orgogliosi di quanto abbiamo fatto insieme quest’anno. È su queste basi che dobbiamo avere il coraggio di osare, di non aver paura di affrontare insieme un 2023 che non sarà in discesa ma verso il quale, e guardando alle nostre capacità e con grande senso di responsabilità, possiamo dire: continuiamo così”.

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