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Blackberry, un “Passport” per tornare alle origini

Il nuovo device sbarca in Italia. La società punta a riconquistare il segmento di mercato da cui era partita: quello business. Il managing director Sud Europa, Reyes: “Ci siamo rifocalizzati sulla produttività”

Pubblicato il 05 Nov 2014

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Si ritorna alle origini. Dopo la crisi, i flop e addirittura le voci sulla possibile chiusura della divisione mobile circolate quest’anno, BlackBerry ha deciso di riprendersi il segmento di mercato da cui era partita: quello business. Per farlo ha cercato di presentare un nuovo prodotto che fosse capace di convincere proprio l’universo dei manager e che potesse trasformarsi in un biglietto da visita di una rinnovata strategia aziendale. Con questi presupposti è nato il BlackBerry Passport, un dispositivo a metà tra uno smartphone e un phablet che dopo la presentazione ufficiale a settembre arriva ora anche in Italia.

Con Passport l’azienda canadese, per la prima volta negli ultimi anni, ha avuto il coraggio di compiere scelte controcorrente che la allontanato da competitor diretti come Apple o Samsung ma che, finalmente, sono coerenti con la filosofia originaria dell’azienda: business e sicurezza. “Ci siamo rifocalizzati sulla produttività, e il Passport è il primo prodotto di questa nuova BlackBerry”, ha spiegato Antonio Reyes, Managing Director per il Sud Europa di BlackBerry.

Reyes ha spiegato che gli utenti di riferimento del Passport – le cui dimensioni sono esattamente quelle di un classico passaporto – sono i professionisti che utilizzano il dispositivo principalmente per lavoro e che vogliono innovazione, prodotti efficienti e la possibilità di gestire anche il proprio mondo personale. Per questo BlackBerry ha posto moltissima attenzione sull’innovazione dell’hardware ma anche sul software con la possibilità di separare direttamente sul telefono la sfera lavorativa da quella privata.

Poi c’è tutto il mondo delle app che con il nuovo Passport subisce una importante rivoluzione: da una parte BlackBerry ha lavorato per aumentare la compatibilità con la piattaforma Android e ha addirittura siglato un accordo con Amazon per dare accesso diretto all’Amazon App Store. Il BlackBerry World sarà invece sempre più focalizzato sulle applicazioni per il business. “Stiamo portando avanti dei focus team con le aziende per creare delle applicazioni ad hoc che possano soddisfare le diverse esigenze dei professionisti”, ha sottolineato Reyes.
Sul nuovo Passport poi, a fare la differenza non è tanto lo schermo oggettivamente grande da 4,5 pollici, ma soprattutto il suo formato quadrato, completamente diverso dal classico rettangolare con proporzione 16:9. Il nuovo schermo BlackBerry infatti avvicina molto di più l’esperienza dello smartphone a quella del Pc e anche la classica tastiera fisica ritorna, ma rinnovata e capace di trasformarsi in mousepad all’occorrenza.

Tra le novità più importanti poi, c’è soprattutto il fatto che il nuovo BlackBerry Passport è il primo terminale della società a essere compatibile con Blend, un software disponibile per computer con Windows e Os X, oltre che per tablet Android e iOs, che permette di accedere da remoto al terminale (basta che i due dispositivi siano entrambi collegati a Internet) per visualizzare i messaggi di posta elettronica, i calendari, o accedere ai file contenuti sullo smartphone anche da remoto. Nei prossimi mesi Blend verrà reso compatibile anche con gli altri terminali BlackBerry. Il Passport arriva in Italia a un prezzo di 649 euro e sono già in corso gli accordi con i diversi operatori telefonici per offrire lo smartphone associato a piani tariffari business.

Secondo i dati rilasciati dalla stessa BlackBerry, il Passport ha già registrato in poco tempo circa 200mila ordini d’acquisto. Un segnale incoraggiante, anche se ancora la strada per la ripresa è lunga. Per tornare sul terreno della profitabbilità l’azienda di Waterloo dovrebbe infatti raggiungere la soglia dei 10 milioni di smartphone venduti all’anno.

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