STRATEGIE

Caio: “Agenda digitale è processo di riforme strutturali”

Mister Agenda digitale: “Con il premier Letta ci siamo posti un obiettivo di medio periodo. Fondamentale il ruolo di coordinamento di Palazzo Chigi”. E sul caso Telecom-Telefonica dice: “Non è importante la nazionalità di chi investe, l’importante è investire”

Pubblicato il 15 Ott 2013

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”Uno dei temi che abbiamo voluto impostare a giugno con il presidente Letta è porci un obiettivo di medio periodo. Agenda digitale è un processo di riforme strutturali”. Così Francesco Caio, commissario del governo per l’Agenda digitale, a margine dell’evento “Sia Expo 2013″. Un processo di riforme che ”procede passo dopo passo verso l’obiettivo finale”, come aveva spiegato anche in un’intervista rilasciata al nostro giornale.

Secondo Caio, ciò che c’è di ”nuovo e incoraggiante” è che i temi di Agenda digitale ”con questo governo sono diventati materia della presidenza del Consiglio”. Cosa che dà ”un peso crescente alla necessità di coordinamento di queste iniziative con l’Europa”. Tra le novità, il commissario ha citato l’accordo promosso proprio ieri tra l’Ente nazionale del turismo e Expo 2015 per far ”dialogare i sistemi al meglio” in vista della manifestazione del 2015.

Caio ha affrontato anche il tema del futuro di Telecom dopo la salita di Telefonica in Telco. “Non importa se il pacchetto di maggioranza di Telecom è finito in mano agli spagnoli di Telefonica. L’importante è che il gruppo investa sulla rete. ”L’importante – ha detto – e che, indipendentemente dalla compagine azionaria, ci sia un meccanismo di investimenti sulla rete”. Perché secondo Caio ”le priorità sono i servizi e le architetture dei servizi. Una rete che funziona è un fattore abilitante a questi servizi”. Mister Agenda digitale aveva espresso lo stesso giudizio qualche settimana fa, all’indomani della salita di Telefonica in Telco.

Quanto all’opportunità di procedere in direzione dello scorporo della rete, Caio ha rilevato che ”sulla rete oggi esiste un presidio istituzionale molto chiaro, formato da ministero dello Sviluppo economico e Agcom. E’ giusto dare a loro il compito di dialogare non solo con Telecom ma con tutti gli operatori”. Fatto questa premessa, Caio ha chiarito che ”ogni decisione sullo scorporo della rete spetta al Cda di Telecom Italia”.

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