Canone Rai, consumatori all’attacco: “Rinviare scadenza per esenzioni”

L’Unione nazionale Consumatori: “Non ancora pubblicato il decreto Mise: ma così si viola lo statuto dei contribuenti che hanno diritto a 60 giorni dall’entrata in vigore dei provvedimenti di attuazione per presentare la dichiarazione”

Pubblicato il 12 Mag 2016

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E’ necessario spostare in avanti la scadenza per la presentazione delle autocertificazioni per l’esenzione dal canone Rai. A lanciare l’appello al Mise è l’Unione nazionale consumatori, denunciando il fatto che su chi sarà effettivamente chiamato a pagare il canone Rai nella sua nuova formula, quello del pagamento inserito nella bolletta elettrica, ci sono ancora troppe incertezze.

“Entro lunedì 26 maggio – sottolinea Massimiliano Dona, segretario dell’associazione – gli italiani che ne hanno i requisiti devono inviare la dichiarazione sostitutiva relativa al canone di abbonamento alla televisione per uso privato. Peccato che regni ancora il caos e migliaia di persone non abbiano ancora capito se devono farla oppure no“.

I consumatori – prosegue Dona – non sono ancora stati correttamente informati sull’autocertificazione da presentare all’Agenzia delle entrate. Non è stato ancora nemmeno pubblicato il decreto Mise che stabilisce i presupposti per la dichiarazione, ossia la definizione di cliente elettrico residente”.

Ma se da una parte è vero che il decreto del Mise non è ancora stato pubblicato, ed è in questo momento in dirittura d’arrivo per cui mancherebbe soltanto la formalità della firma, è anche vero che sul sito dell’Agenzia delle Entrate è già stato pubblicato da tempo il provvedimento del direttore che fissa le linee guida e le istruzioni per i consumatori, comprese le istruzioni sulle dichiarazioni di non possesso, su chi è tenuto a pagare e su chi ha diritto all’esenzione.

Sono violati i diritti del contribuente – conclude Dona – che avrebbe diritto a 60 giorni dall’entrata in vigore di tutti i provvedimenti di attuazione per presentare la dichiarazione. Invece, a 4 giorni dalla scadenza, ne manca ancora uno, quello del Mise”. A sostegno di questa posizione l’associazione cita l’articolo 3 della Legge n. 212/2000, il cosiddetto “Statuto del contribuente”, secondo cui le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell’adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previsti”.

A questo proposito, conclude l’associazione nazionale consumatori, “anche la definizione di cosa sia un televisore è entrata in vigore il 20 aprile, ossia ad appena 26 giorni dalla scadenza del 16 maggio”.

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