BROADCASTER VS OTT

Catricalà: “Stesse regole per Tv e Internet”

Il viceministro dello Sviluppo Economico: “Sul web si può fare quel che si vuole. Questo non è corretto”. E sul bando per l’asta frequenze tv: “Abbiamo trasmesso il testo ai commissari Ue Kroes e Almunia. Quando verrà restituito, lo pubblicheremo in gazzetta ufficiale sempre che non ci siano richieste di modifica”

Pubblicato il 28 Giu 2013

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“La tv italiana deve rispettare una serie cospicua di regole. Ci sono quote da rispettare, obblighi da contratto di servizio, norme sui minori. Su Internet, invece, si può fare quel che si vuole. Questo non è corretto”. Lo ha detto il viceministro dello Sviluppo Economico Antonio Catricalà.

“Allora – ha proseguito Catricalà – o si creano pubblici diversi per le diverse piattaforme, ed è evidentemente irragionevole, o si decide che tutti devono rispettare le stesse regole. Solo così si sarà più liberi di agire sul mercato”.

Parlando dei negoziati in sede Ue l’accordo di libero scambio con gli Usa e della necessità di proteggere l’eccezione culturale europea, Catricalà ha aggiunto che “l’identità culturale va difesa, perché si tratta di soggetti che hanno investito ed è giusto che siano tutelati. Gli ‘Over the top’ da Oltreoceano potranno entrare nel nostro mercato quando avranno parità di obblighi”.

Un altro tema caldo sul tavolo del Mise, sul quale si è soffermato il viceministro, è quello del bando per l’asta frequenze tv. “Abbiamo trasmesso il testo ai commissari Ue Kroes e Almunia – ha detto Catricalà – quando verrà restituito, lo pubblicheremo in gazzetta ufficiale sempre che non ci siano richieste di modifica”. il ministro si è attenuto nella stesura del testo “alla normativa messa a punto molto bene dall’Agcom“.

Secondo quanto risulta al Messaggero, la bozza del bando di gara dell’asta frequenze confezionata dal viceministro Catricalà conterrebbe l’impegno da parte di Sky, qualora si aggiudicasse uno dei tre multiplex a gara, di non fare da “portage” per Mediaset, Rai e TI Media. Dalla vendita dei tre pacchetti di frequenze non si prevedono maxi-incassi, aggiunge il Messaggero: la base di partenza del bando è di circa 30 milioni di euro per ogni singolo pacchetto.

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