AFFAIRE TELECOM

Catricalà: “Su scorporo rete proseguire con progetto Bernabè”

Il viceministro alle Comunicazioni: “Il documento è al vaglio di Agcom e Cdp. Spero che la nuova gestione non ritiri il piano”. E sulla golden power: “Abbiamo uno strumento in più per parlare con imprese strategiche”

Pubblicato il 15 Ott 2013

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Per lo scorporo della rete Telecom bisogna proseguire con il progetto messo a punto dall’ex presidente Franco Bernabè. Lo ha affermato il vice ministro dello Sviluppo Economico Antonio Catricalà a margine di Consumeeting 2013. “Per ora non è cambiato niente perché il progetto proposto da Bernabé non è stato ritirato da Patuano – ha ricordato – Il progetto è allo studio dell’Agcom e dal punto di vista economico è allo studio di Cdp”. Quindi, ha proseguito, “ora non ci sono novità. Sarebbe diverso se la nuova gestione ritirasse quel progetto. Ma credo che non sia questo il caso e spero ciò non accada”, ha concluso.

“Oggi come oggi abbiamo uno strumento in più per poter parlare con imprese particolarmente rilevanti sul piano strategico”, ha poi sottolineato il vice ministro, dopo l’inserimento nel Dpcm per la sicurezza nazionale del Golden Power. “Ora – ha proseguito – abbiamo maggiori capacità contrattuali. Noi non preferiamo un grande imprenditore piuttosto che un altro al comando di Telecom, quello che conta è che garantisca gli investimenti per la rete telefonica e siano garantiti i livelli e la qualità dell’occupazione in Italia, sia garantita la sicurezza delle comunicazioni e dei nostri datacenter”.

Lo scorso 10 ottobre il governo Letta ha passato la parola a Parlamento e al Consiglio di Stato che dovranno dare il loro parere, ma anche alle commissioni di garanzia (Agcom per quanto riguarda le telecomunicazioni) per una valutazione nelle materie di loro competenza sulla golden power. Il Cdm spiegava il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi , ha dato il via libera “tre decreti del presidente della Repubblica dei regolamenti che riguardano le procedure per l’attivazione dei poteri speciali nei settori della difesa, della sicurezza nazionale e nei settori strategici di trasporti energia e telecomunicazioni e un regolamento che individua nell’ambito di questi settori gli ambiti in cui potranno essere esercitati i poteri speciali del golden power”. Patroni Griffi ha tenuto a sottolineare che si tratta di “un esame preliminare che non è un esercizio dei poteri speciali ma la creazione del quadro normativo per l’esercizio futuro dei poteri speciali”.
“Il consiglio dei ministri – ribadiva una nota di Palazzo Chigi ha avviato il complesso iter di definizione dei restanti regolamenti di attuazione del decreto legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito nella legge 11 maggio 2012, n. 56, recante “Norme in materia di poteri speciali nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonchè per le attività di rilevanza strategica nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni (meglio noti come “Golden Power”).

Intanto oltre ai sindacati anche la politica lancia l’allarme occupazione. Secondo il vice presidente del Consiglio regionale del Lazio Massimiliano Valeriani, nella regione sono a rischio 5mila posti di lavoro in Telecom. “Se questi dati fossero confermati – aggunge – ci troveremmo di fronte ad un vero e proprio tsunami occupazionale. La ripresa economica del Paese cui tutti vogliamo concorrere, non può prescindere dalla difesa delle imprese oggi in difficoltà, soprattutto se rappresentano parte fondamentale del sistema produttivo nazionale, come le Tlc.

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