Stop alle acquisizioni almeno per 24 mesi. Ora l’obiettivo è far quadrare i conti tenendo conto dell’inflazione crescente e del debito. Per Cellnex si chiude almeno per ora la stagione dello shopping sul mercato europeo.
130mila torri acquisite in 12 Paesi
Dopo aver completato solo qualche giorno fa l’acquisizione da 10 miliardi di Ck Hutchison nel Regno Unito e aver acquistato in totale 130.000 torri in 12 Paesi europei, la tower company guarda al futuro con “realismo”. La riduzione del debito e la ricerca di soluzioni per contenere gli impatti dell’inflazione saranno le priorità da qui ai prossimi mesi secondo quanto da dichiarato il ceo Tobias Gimeno al Financial Times. Se i tassi di interesse degli ultimi anni hanno favorito gli investimenti in ottica di consolidamento del mercato ora lo scenario è mutato: “L’inflazione è uno dei maggiori problemi da affrontare, la cosa peggiore per tutti, individui, aziende e società. È dannosa per l’intera economia e nessuno la scampa”.
Le operazioni “mancate”: Vodafone e Deutsche Telekom
Peraltro i segnali di un ralenti si erano già mostrati in alcune recenti operazioni in cui l’azienda ha deciso di non “presenziare”: a luglio Deutsche Telekom ha venduto un’importante quota delle sue attività tower a Brookfield Asset Management e Digital Bridge e Vodafone ha ceduto parte delle sue attività nelle torri Vantage a Kkr e Global Infrastructure Partners. Le quote delle attività sono state vendute a un valore superiore a 25 volte l’Ebitda, per un controvalore rispettivamente di 17,5 e 16,2 miliardi di euro.
Gimeno ha dichiarato al FT di non ritenere praticabili simili piani per gli operatori di private equity, prevedendo che avrebbero faticato a vendere le attività a un prezzo maggiorato nei prossimi sette anni. “L’industria si basa sul capex”.