LO STUDIO

Cisco: italiani a caccia di wi-fi, il 68% usa hotspot pubblici

Secondo uno studio di Cisco Consulting Services il 90% dei cittadini va a “caccia” di punti di accesso open. Ma il 41% si lamenta per la scarsa velocità di connessione

Pubblicato il 03 Feb 2014

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Italiani “affamati” di wi-fi: oltre il 90% va intenzionalmente a caccia di luoghi aperti al pubblico (bar, caffè, ristoranti, negozi, biblioteche) dove sia disponibile accedere a questo tipo di servizio e il 68% utilizza gli hotspot pubblici disponibili. Ma, per il 41%, la velocità di accesso deve migliorare.

Sono dati che emergono dallo studio Connected Life Market Watch su mobile e wi-fi condotto da Cisco Consulting Services, focalizzato sul monitoraggio delle abitudini degli utenti di telefonia mobile in Italia e sull’utilizzo dei dispositivi, delle applicazioni e delle tecnologie di accesso mobile. Lo studio deriva da un’analisi delle risposte di 620 utenti finali dotati di una connessione broadband (almeno adsl) e possessori di almeno uno smartphone, distribuiti sul territorio nazionale sia in aree urbane sia non urbane, di diverse età ed estrazione sociale.

Dall’indagine risulta che ogni italiano possiede in media tre device. Oltre l’80% degli intervistati ha dichiarato di avere un computer portatile ed il 73,5% usa lo smartphone; il 35,6% possiede un tablet e una percentuale significativa di intervistati ha detto di utilizzare un po’ di tutto: dai computer portatili agli smartphone ai tablet, oltre a eReader e dispositivi di mobile gaming.

L’80% dei dispositivi ha capacità di connessione wi-fi che si conferma la tecnologia di accesso predominante (ad eccezione degli smartphone) e di una buona parte dei tablet che hanno capacità di connettività mobile in meno di un quarto dei casi. Il 90% degli smartphone degli intervistati, comunque è abilitato al wireless; il 60% è prevalentemente basato su Android. In una settimana tipo, più del 70% degli intervistati mostra di preferire il wi-fi per collegare i propri dispositivi mobili a Internet.

Le chiamate vocali sono ancora effettuate tramite una connessione mobile cellulare, ma non sempre: il 41% degli intervistati utilizza infatti altri strumenti di collaboration quando è connesso alla rete wi-fi, che è inoltre preferito per altre applicazioni di comunicazione come i social media (27%)

Casa dolce casa – L’abitazione luogo preferito per utilizzare i terminali mobili

Quasi la metà degli intervistati usa il proprio smartphone esclusivamente con una connessione wi-fi domestica e la percentuale sale al 74% per gli utilizzatori di tablet. Numeri che scendono drasticamente se facciamo riferimento ai luoghi di lavoro (17% e 36% rispettivamente).

Fuori casa è caccia al wi-fi pubblico

Ancora più persone abbracciano il “nomadismo” ossia usano i propri dispositivi mobili in posizioni fisse ove sia disponibile una connessione wi-fi. Oltre il 90% degli intervistati ricerca intenzionalmente una connessione wireless ed è disponibile ad attendere per accedere a questo tipo di servizio.

Il fenomeno del wi-fi pubblico diventa una parte rilevante della vita mobile con il 68% degli intervistati che utilizza gli hotspot disponibili in ristoranti, negozi, caffè, biblioteche, sedi per eventi, con il 45% degli intervistati che li utilizza almeno settimanalmente e in sessioni più lunghe di 30 minuti nel 40% dei casi. Il fatto poi che i terminali siano sempre più smart e che il 44% degli intervistati non debba far nulla (o magari solo la prima volta) per collegarsi alla rete wi-fi pubblica è molto apprezzato, e porta il popolo dell’accesso mobile ad auspicare una sempre maggiore introduzione di hotspot pubblici.

Il wi-fi pubblico può migliorare: secondo il 41% degli intervistati deve essere più veloce, la metà lo vorrebbe più sicuro, migliore in termini di qualità (50%) e di copertura in un maggior numero di luoghi (52%). Inoltre gli utenti chiedono maggiore presenze di hotspot soprattutto in treni (31%), parchi (30%), ospedali (27%), spiagge (25%) e autobus e fermate degli autobus (18%)

Lte contro Wi-Fi? “Meglio insieme

L’industria della telefonia mobile, sostiene lo studio di Cisco, è attualmente divisa sul rapporto tra Lte e wi-fi. Se alcuni vedono il wireless come una tecnologia di transizione sulla strada per l’Lte perché, una volta disponibile il 4G, non ci sarà più bisogno di connessione wi-fi per ottenere velocità di banda più elevate, altri esperti del settore si chiedono perché abbiamo bisogno di Lte se il wireless è in grado di fornire prestazioni ad elevata velocità ed alto livello di mobilità. “La nostra ricerca mostra che il rapporto tra Lte e wi-fi è molto più complesso di questa visione dicotomica. Le due tecnologie in realtà sembrano essere complementari e sinergiche” dichiara Gaetano Pellegrino, senior manager Cisco Consulting Services.

Più della metà degli utenti prevede che nei prossimi tre anni utilizzerà in modo crescente sia la rete wi-fi, sia quella cellulare, anche se un restante 25% ritiene che non ci sarà alcun cambiamento, l’8% invece prevede un incremento dell’uso cellulare e il restante 18% è indeciso.

“Ma un dato ancor più interessante” prosegue Pellegrino “è che se restringiamo il campione agli utenti che sono migrati verso l’Lte allora registriamo un incremento del 37% sull’utilizzo di Internet e dati in mobilità e parallelamente un incremento del 17% sull’uso del wi-fi. Si tratta quindi di una win-win strategy, anche se c’è ancora molto da fare per il Wi-Fi pubblico con particolare riferimento alla copertura e alla qualità”.

Modelli innovativi: a larghi passi verso l’Internet of Everything

Gli intervistati hanno manifestato vivo interesse per possibili esperienze d’uso innovative basate su servizi di localizzazione e personalizzazione abilitati dal wi-fi, con un gradimento superiore al 50% e punte di oltre il 60% per la personalizzazione dell’informazione commerciale.

“Naturalmente, la sicurezza dei dati e dei dispositivi è fondamentale” commenta Pellegrino “gli utenti mobili sono disposti a concedere informazioni circa alcuni dati personali in cambio di una migliore esperienza d’uso, ma desiderano mantenerne il controllo, desiderano sapere chi utilizza i dati e come questi dati verranno utilizzati. Inoltre, i nostri intervistati sarebbero disposti a riconoscere valore a questi servizi, alla disponibilità di banda larga mobile (27%), ad una maggiore sicurezza (43%) ed affidabilità del servizio (28%)”.

Mobilità pervasiva: l’Internet of Everything parte da qui

Dalla ricerca emerge chiaramente che i consumatori utilizzano un maggior numero di dispositivi mobili per fare un maggior numero di cose. Essa rivela anche che la mobilità svolge un ruolo significativo anche in casa.

“L’indagine ha confermato una preponderante adozione del wi-fi come tecnologia di base per il collegamento di tutti i dispositivi a Internet” conclude Pellegrino, “che si va ad integrare perfettamente accanto alle tecnologie mobili tradizionali e al del 4G/Lte in corso di dispiegamento, e che consente – soprattutto – di offrire nuove opportunità di business agli operatori e nuove opportunità di fruizione agli utenti”.

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