Ora il prezzo è giusto: un comitato speciale del Cda di Clearwire, e il Cda stesso, hanno approvato la nuova offerta di acquisto di Sprint Nextel e raccomandato agli azionisti di dare il loro ok all’accordo. Sprint ha alzato la sua offerta per Clearwire del 14% dopo che alcuni azionisti si erano opposti al deal considerando la proposta del carrier “troppo bassa”. Ora Sprint ha messo sul piatto per il provider della banda larga mobile 3,40 dollari per share, anziché 2,97 dollari, valutando complessivamente Clearwire 10,7 miliardi di dollari.
Sprint già possiede circa il 50% of Clearwire, ma i termini dell’accordo di fusione richiedono che ottenga l’approvazione della maggioranza degli azionisti di minoranza. E alcuni di questi si sono mostrati talmente ostili che martedì, quando era prevista una riunione degli azionisti di Clearwire, molti osservatori si attendevano una bocciatura dell’accordo con Sprint. Invece la riunione è stata annullata ed è arrivato il commento positivo del comitato speciale alla nuova proposta del carrier. Il meeting degli azionisti è rinviato al 31 maggio.
Lo special committee di Clearwire ha fatto sapere che la nuova offerta di Sprint, paragonata ad altre offerte concorrenti, “è la più favorevole per gli azionisti e consigliabile”. Tra gli azionisti che finora hanno fatto resistenza c’è Crest Financial, che sta guidando una campagna proxy contro l’accordo con Sprint, vorrebbe che Clearwire restasse indipendente e ha intentato una causa legale per bloccare il deal. In più anche adesso che l’offerta è stata alzata, quattro azionisti di minoranza – Mount Kellett Capital Management, Highside Capital Management, Glenview Capital Management e Chesapeake Partners Management – che insieme possiedono il 18,2% delle azioni di Clearwire reputano l’offerta inadeguata e chiedono una bocciatura o una proposta più alta.
Quando il Cda di Clearwire fa riferimento a “offerte concorrenti” intende naturalmente quella di Dish Network, che ha proposto 3,30 dollari per azione. Sprint, che è partner di Clearwire dal 2008 per il servizio 4G WiMax, ha intensificato gli sforzi per comprarsi il resto di Clearwire che non possiede dopo aver ricevuto la proposta d’acquisto da parte di Softbank (circa 20 miliardi di dollari per il 70% di Sprint): lo spettro della partner le serve per potenziare la sua rete Lte.
Come noto, la vicenda si è complicata perché l’operatore satellitare Dish ha fatto a sua volta un’offerta non solo per Clearwire ma per la stessa Sprint: già attiva sui mercati tv e broadband, Dish spinge per entrare nel business mobile. Proprio nei giorni scorsi Sprint ha ottenuto da Softbank l’autorizzazione ad aprire le trattative formali anche con Dish che ha offerto 25,5 miliardi di dollari, benché fino ad oggi Sprint abbia indicato di essere più propensa al matrimonio con Softbank.