LE NUOVE NORME

Codice Tlc: regole anche per le piattaforme digitali. Ascani: “Passi avanti su pluralismo e tutele”

Il Cdm ha approvato anche il recepimento della direttiva sui media audiovisivi. La sottosegretaria al Mise: “Ridisegnata la disciplina del sistema integrato delle comunicazioni, in coerenza con i principi della giurisprudenza europea”

Pubblicato il 05 Nov 2021

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Con il nuovo Codice delle Comunicazioni elettroniche entrano nel perimetro della regolamentazione anche le piattaforme digitali che offrono servizi di comunicazione interpersonali, che potranno essere soggetti ad obblighi in materia di tutela del consumatore e sono state introdotte anche una serie di norme che incentivano la costruzione di reti a banda ultra-larga e 5G, anche attraverso la semplificazione delle relative procedure amministrative”: questo il commento del sottosegretario al Mise Anna Ascani a seguito del recepimento, da parte del Consiglio dei ministri, del Codice europeo e anche della direttiva sui media audiovisivi (Tusmar).

“Sono particolarmente soddisfatta per l’approvazione di due importanti decreti legislativi che regolano le attività di due settori cruciali per l’economia e la società, ovvero le telecomunicazioni ed i servizi media audiovisivi”, commenta Ascani. “Con il testo unico dei servizi media audiovisivi e radiofonici – del quale per il Governo ho seguito l’intero iter – è stata ridisegnata la disciplina a tutela del pluralismo nel sistema integrato delle comunicazioni, in coerenza con i principi della giurisprudenza europea, a garanzia della tutela degli utenti, in particolare dei minori – aspetto al quale
tengo particolarmente. Non solo, le norme prevedono la salvaguardia per le produzioni audiovisive indipendenti europee, con particolare riguardo alle opere italiane”.

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