Colaninno: targata Usa l’opa su Telecom del 1999

Il manager: “Avevo bisogno di 60 miliardi di dollari. Fu Jimmy Lee di Chase Manhattan a crederci per primo”

Pubblicato il 27 Ott 2013

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L’Opa che ha consentito ad Olivetti di conquistare nel 1999 il controllo di Telecom Italia è potuta essere vittoriosamente portata a termine soprattutto grazie ai finanziamenti delle banche d’affari americane.

Lo ha ricordato il principale artefice di quella operazione, Roberto Colaninno che dopo il successo dell’operazione si trovò ad essere proiettato alla guida di una delle principali società di telecomunicazioni del mondo. Salvo poi esservi successivamente scalzato, nel 2001, da Marco Tronchetti Provera.

“Tutte le mie storie di business sono partite dagli Stati Uniti, compresa la scalata a Telecom Italia”: ha ricordato Colaninno ricostruendo a New York la genesi della scalati di Olivetti a Telecom nel corso di un discorso tenuto in occasione di un galà della Niaf, l’associazione italo-americana che gli ha tributato un riconoscimento per il business internazionale.

“Servivano 60 miliardi di dollari. Comprare Telecom non era facile”, ha sottolineato il manager promotore della “madre di tutte le Opa” come venne battezzata in Italia. “A fine 1998, tra i primi cui illustro l’ipotesi di un’Opa su Telecom Italia sono i vertici della Chase Manhattan Bank. Il suo presidente, William Harrison, era molto interessato e mi presentò Jimmy Lee, responsabile mondiale del credito della Chase Manhattan”, ha ricordato Colaninno evidenziando come l’incontro decisivo avvenne poco prima di Natale, a New York.

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