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Come si seguono le partite di calcio nell’era digital e social?

Esistono vari servizi per seguire il calcio in diretta, per fruire del calcio ovunque ci si trovi e su differenti supporti (spaziano dalla classica tv sia ai dispositivi mobili, tablet e console)

Pubblicato il 31 Mar 2015

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Correva l’anno 1960 e “Tutto il calcio minuto per minuto” era il punto di riferimento per tutti gli amanti del calcio italiano: una trasmissione radiofonica con diversi inviati dai differenti stadi che fornivano in diretta aggiornamenti sui gol e sulle azioni più importanti sulle partite. La trasmissione teneva incollati alle radio migliaia di persone, grandi e piccini, in attesa del tanto atteso gol della propria squadra del cuore e perché no, anche delle altre squadre, nella speranza di fare il celebre tredici al Totocalcio. Era l’epoca dei Bar Sport in cui si trascorreva la domenica tra un digestivo post prandiale, un caffè, una partita a carte con gli amici e la radio in sottofondo a raccontare le imprese dei calciatori, moderni guerrieri che, per gli ascoltatori, avevano solo un nome, un numero di maglia ed un volto, visto sui giornali o sugli album di figurine.

Tuttavia, già nei primi anni Cinquanta, nell’Italia del dopoguerra e del futuro boom economico, si iniziava a tentare di portare il calcio sugli schermi televisivi. All’epoca, la televisione era un bene di lusso che ben in pochi si potevano permettere. La prima partita trasmessa sugli schermi televisivi fu Juventus – Milan, il 5 febbraio 1950, che vide perdere i bianconeri 7 a 1.

Passarono dunque diversi anni in cui il calcio in televisione non venne trasmesso, sia perché la tecnologia richiesta per trasmettere eventi di questo genere era assai ingombrante e pesante, sia per la mancanza di televisioni nelle case che, a differenza delle radio, erano assai più ingombranti e costose.

Nell’Italia del boom economico aumentarono gli apparecchi televisivi, ma si devono attendere gli anni Settanta per un vero e proprio aumento capillare di televisioni sul territorio italiano.

Con l’andare del tempo, lo sviluppo della tecnologia, l’aumento di produzione e della concorrenza tra fornitori di servizi televisivi e di televisioni in senso fisico (il che comportò un abbassamento dei prezzi e quindi la possibilità di acquisto da parte degli utenti) si giunse quindi agli anni Novanta, con l’aumento dell’offerta televisiva mediante canali nuovi e con la possibilità di personalizzare l’offerta.

Iniziarono dunque ad apparire i primi canali (per lo più privati) dedicati interamente al calcio, che trasmettevano le partite delle singole squadre in diretta. Sino ad allora, eccetto le competizioni di un certo rilievo nazionale o internazionale ma svincolate dal settimanale campionato di calcio, i match calcistici non erano trasmessi in tv.

Si passa quindi ai giorni nostri dove i tempi sono infinitamente più rapidi, la possibilità di accedere ai differenti contenuti è pressoché illimitata, immediata ma soprattutto diversificata a seconda delle scelte dell’utente.

Esistono differenti servizi per seguire il calcio in diretta, per fruire del calcio ovunque ci si trovi e su differenti supporti (che spaziano dalla classica tv sia ai dispositivi mobili, tablet e console) come quelli offerti da Mediaset Premium e i suoi canali totalmente dedicati al calcio in diretta di serie A, alla serie B, l’Europa League e a differenti campionati esteri.

Vi sono anche altri sistemi per seguire le partite che, come già detto in un precedente articolo, non possiedono il diritto di trasmettere tali eventi e pertanto sono fuorilegge. Tali siti, oltre a causare perdite per i titolari dei diritti, sono per lo più pericolosi per gli utenti che fruiscono di tali siti di streaming, poiché spesso essi son predisposti al furto di informazioni personali degli utenti attraverso la tecnica del phishing e sono protagonisti di frodi ed hacking a livello globale, dannosi per il sistema ma soprattutto per l’individuo.

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