IN PARLAMENTO

Commissioni Tlc: Meta alla Camera, Matteoli al Senato

Nominati i presidenti. L’esponente democrat: “Agenda digitale nostra priorità”. Sale l’attesa per la delega alle Comunicazioni

Pubblicato il 07 Mag 2013

parlamento-120525183652

Pdl e Pd hanno trovato l’accordo sulle commissioni di Camera e Senato. A Monte Citorio la commissione Trasporti e Telecomunicazioni sarà guidata da Michele Meta (Pd) e quella di Palazzo Madama da Altero Matteoli del Pdl che se l’è giocata al rush finale con l’ex ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, su cui ha pesato però il veto del Partito democratico. Giancarlo Galan (Pdl) presiederà la commissione Cultura alla Camera mentre al Senato si è scelto Andrea Marcucci del Pd. Infine la Commissione Affari Costituzionali: Anna Finocchiaro (Pd) la guiderà a Palazzo Madama e Francesco Paolo Sisto al Senato.

“Ci metteremo da subito al lavoro e mi auguro che tra i membri della commissione Trasporti e con il Governo si instauri un clima di leale collaborazione nell’interesse dei cittadini, a partire da quegli interventi non più rinviabili in tema diinnovazione – ha detto Meta dopo la sua elezione – Credo che non vada perso del tempo prezioso e che siamo nelle condizioni di poter riprendere il lavoro interrotto in materia di sviluppo e diffusione della banda larga e di promozione dell’Agenda digitale“.

Sciolto il nodo delle Commissioni sarà ora possibile accelerare sulle deleghe alle Tlc al Mise. Palazzo Chigi, stando a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, stava aspettando di valutare gli equilibri emersi con la nomina dei presidenti di commissione per prendere la decisione finale. In lizza per la delega alle Comunicazioni c’è il viceministro allo Sviluppo economico, Antonio Catricalà, su cui punta il partito di Berlusconi mentre il Pd vorrebbe affidare la competenza a un tecnico. Si fa il nome di Claudio De Vincenti, già nella squadra del governo Monti, e molto vicino al premier Enrico Letta.

E mentre si sciolgono i nodi delle nomine, pare assodato che la governance dell’Agenda digitale resti invariata ovvero distribuita fra più ministeri. Ad avvalorare questa ipotesi le sortite dei giorni scorsi, a cominciare da quella del ministro per lo Sviluppo economico, Flavio Zanonato. “L’Agenda digitale è un capitolo a cui tengo moltissimo – ha detto in occasione in occasione dell’assemblea dei Giovani Imprenditori di Confartigianato –. Presto incontrerò le imprese per fare il punto”. “Non avere la banda larga o averla a chiazze è un problema molto grosso per il nostro paese”, ha detto oggi il neo ministro, aggiungendo che sulla disponibilita’ di reti wi-fi pubbliche “bisogna rapidamente procedere” sul tema, “anche cercando di evitare che sia necessario accreditarsi per entrare in rete”.

Sulla stessa linea il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, che al momento di passaggio di consegne con il suo predecessore, Francesco Profumo, ha sottolineato la necessità di non abbandonare l’Agenda digitale: “Lavorerò con gli altri ministri per vedere che cosa è possibile fare nella pratica”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati