Il governo punta alla connettività satellitare per recuperare i ritardi accumulati sul fronte dell’infrastrutturazione digitale. Lo ha ribadito il sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti, rispondendo, nel corso del question time in commissione Trasporti alla Camera, a un’interrogazione del Pd sulla sperimentazione di soluzioni di rete ibride satellitari e terrestri.
Il ruolo del progetto Dtd-Regione Lombardia
Butti ha sottolineato l’importanza del progetto da 6,5 milioni avviato dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale, in collaborazione con la Regione Lombardia per la copertura delle aree remote della regione.
“L’accordo di collaborazione con la Lombardia per la sperimentazione di soluzioni di reti ibride satellitari-terrestri per la copertura a banda ultra-larga di aree a difficile connettività si pone proprio in questo solco – ha rimarcato Butti – La sperimentazione, infatti, mira a testare sul campo le potenzialità delle reti satellitari per la fornitura di backhauling a punti di accesso alla rete localizzati in aree difficili da raggiungere. All’esito della gara in corso di svolgimento, si testeranno soluzioni di connettività ibrida rivolte verso sedi del demanio regionale attraverso la simulazione di flussi di traffico per testare la solidità della soluzione architetturale proposta. I risultati della sperimentazione offriranno una base conoscitiva fondamentale per i successivi ed eventuali sviluppi”.
Banda larga via sat valida alternativa alla fibra
Evidenziato anche il fatto che la banda larga satellitare potrebbe fornire una valida soluzione alternativa a quella della fibra, riuscendo a raggiungere quei territori – ad esempio quelli montani più remoti – dove la copertura tramite fibra risulta più complessa.
“La tecnologia satellitare potrebbe, in definitiva, proporsi in termini di complementarità rispetto alle altre soluzioni tecnologiche disponibili nel rispetto del principio di neutralità tecnologica – ha sottolineato – Attendiamo quindi gli esiti della procedura di selezione, pubblica e aperta, avviata dal soggetto attuatore designato dalla Regione Lombardia.
Per quanto riguarda l’eventualità di realizzare anche nel Lazio e in Calabria progetti di sperimentazione analoghi a quello avviato in Lombardia, Butti ha fatto sapere che “ soltanto a seguito dei risultati di quest’ultimo sarà possibile trarre delle conclusioni circa l’opportunità o meno di replicare progetti sperimentali in altre Regioni”.
La convenzione Dtd-Infratel-Invitalia
Focus anche sulle convenzioni, sottoscritte a fine 2024, tra il Dipartimento per la Trasformazione digitale, Invitalia e Infratel Italia.
È stata affidata a Infratel, come ha spiegato Butti, “la realizzazione di una rete di backhauling pubblica in fibra nelle oltre 600 aree territoriali che attualmente ne risultano sprovviste”.
Il Piano backhauling, attualmente in consultazione pubblica, stanzia 90 milioni di euro per queste opere fondamentali e per assicurare il collegamento di numerosi Comuni italiani nei quali, “in maniera paradossale, la rete secondaria è stata interamente finanziata da risorse pubbliche – ha detto Butti – ma risulta carente di collegamento alla rete primaria, con ciò vanificando di fatto l’investimento pubblico realizzato. Anche in questo caso il Governo sta ponendo rimedio ai difetti di progettazione degli interventi in reti digitali che hanno caratterizzato le esperienze dei Governi che ci hanno preceduto”.