NEGOZIATI

Contratto Tlc, raggiunto l’accordo di programma

Intesa Asstel-sindacati al termine del complesso percorso negoziale. Proroga dell’attuale contratto a giugno 2018, contrattazione di secondo livello, area dedicata alle attività di customer care, incrementi salariali dal 2018 i punti salienti. Il vp Asstel Micheli: “Passo in avanti per rivedere in una chiave più dinamica il ruolo del contratto Tlc”

Pubblicato il 23 Nov 2017

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Contratto Tlc, raggiunto l’accordo per il rinnovo. Proroga dell’attuale contratto (scaduto nel 2014) fino a giugno 2018, sviluppo della contrattazione di secondo livello, area specifica per le attività di Customer Care, incrementi salariali a partire dal 2018 e sviluppo del welfare.

Al termine di un percorso negoziale particolarmente complesso è stata raggiunto oggi tra Asstel e Slc/Cgil, Fistel/Cisl, Uilcom/Uil, un’intesa per la definizione di un Accordo di Programma per il rinnovo del contratto nazionale delle Telecomunicazioni, scaduto il 31 dicembre 2014.

“Giungere alla sottoscrizione dell’Intesa ha presentato notevoli difficoltà, ma il risultato  costituisce un passo in avanti per rivedere in una chiave più dinamica il ruolo del contratto Tlc – dice il vicepresidente di Asstel Francesco Micheli – Con la proroga del vigente contratto al 30 giugno 2018,  l’accordo chiude il ciclo negoziale 2015 – 2017, consentendo di avviare la discussione per il prossimo rinnovo in un’ottica nuova, in cui la condivisione degli elementi strategici sarà la base di un confronto che auspichiamo efficace e proattivo”.

L’Intesa, infatti, si fonda sul presupposto condiviso, che la Filiera delle Telecomunicazioni, strategica per lo sviluppo economico e sociale del Paese, ha affrontato in questi ultimi anni sfide sempre più impegnative. Il rapido sviluppo tecnologico ha richiesto sempre maggiori investimenti, nonostante una significativa riduzione dei ricavi che solo a partire dal 2016 sembra rallentare. Questo fenomeno ha avuto ed avrà riverberi importanti anche sul mondo del lavoro. Nell’ambito di un contesto competitivo sempre più globale, processi di profonda riorganizzazione e trasformazione hanno interessato i principali operatori nazionali. Ciò soprattutto per il comparto dei Contact Center in outsourcing peri il quale è ancor più necessario un impegno delle Parti Sociali a ricercare adeguate soluzioni, anche sotto l’aspetto del lavoro e della relativa organizzazione.

“Per queste ragioni nell’Accordo – sottolinea Micheli – oltre a riconoscere e riconfermare la validità e il ruolo del contratto collettivo di categoria come strumento di regolazione generale del lavoro e del livello dei trattamenti economici minimi di garanzia, viene condiviso l’obiettivo di favorire lo sviluppo e la diffusione della contrattazione di secondo livello, quale strumento virtuoso per il miglioramento della redditività e della produttività, a vantaggio dei lavoratori e delle imprese”.

“Questo processo – conclude il Direttore di Asstel Laura Di Raimondo –  per essere portato a compimento avrà bisogno di un sistema di Relazioni Industriali in grado di accompagnare le dinamiche settoriali e aziendali legate alla crescita della competitività, dell’occupabilità e rioccupabilità sostenibili e di favorire lo sviluppo di un modello innovativo di Welfare. Solo Relazioni Industriali improntate ad un confronto leale e rispettoso dei ruoli costituiscono un fattore di sviluppo per il settore e per l’intera Filiera. Per questo l’Intesa di oggi è di particolare rilievo perché disegna un orizzonte nuovo”.

Quattro i principi condivisi con le organizzazioni sindacali (saranno la base del futuro rinnovo):

1) impegno a rendere sempre più centrale la contrattazione di secondo livello che consenta uno scambio virtuoso tra efficienza/produttività e retribuzioni, coniugando incrementi di produttività misurabili e quote di salario, anche attraverso la valorizzazione dell’utilizzo da parte dei singoli lavoratori dei servizi welfare;

2) definizione di un’area specifica, nel contratto, per le attività di Customer Care attraverso l’individuazione di normative e soluzioni che, nell’ottica di un continuo miglioramento della qualità del servizio, favoriscano le condizioni di sostenibilità complessiva anche rispetto a idonee condizioni di conciliazione vita-lavoro;

3) adeguamento del CCNL alle disposizioni del Testo Unico sulla rappresentanza e alle normative vigenti.

4) sostenere l’occupabilità e la rioccupabilità delle persone.

Dinamica salariale: mentre per il periodo il pregresso non è prevista alcuna erogazione, per il 2018 l’incremento è così distribuito:

1) Incremento dei minimi salariali, vigenti dal 1° ottobre 2014, pari a  40 euro al livello 5 della scala inquadramentale distribuito in due tranches la cui ripartizione è 20 euro al 1° gennaio 2018 e 20 euro al 1° luglio 2018.

2) Erogazione di un “Elemento Retributivo Separato” (ERS) pari a 10 euro al livello 5  della scala inquadramentale; tale importo sarà erogato in un’unica tranches  al 1° luglio 2018, e non avrà effetti su elementi indiretti e differiti della retribuzione, oltre ad essere escluso dalla base di calcolo del TFR.

3) E’ previsto, per il solo anno 2018, che le imprese dal 1° luglio 2018 mettano a disposizione dei lavoratori strumenti di Welfare il cui valore è stato individuato in 120 euro non riparametrati ma riproporzionati per i lavoratori a tempo parziale.

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